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di Stefano Gavazzi

Sono sempre indeciso quando si tratta di scrivere su qualche argomento, parto in quarta e poi ci ripenso ed è successo anche stamattina, ma poi leggo un commento su FB di un mio concittadino che parlava di istigazione all’odio; allora mi sono convinto ed ecco qui.

Ogni giorno soprattutto i comunisti, li chiamo con il loro vero nome, parlano di odio, in particolar modo nei confronti di chi non la pensa come loro.

Allora parliamo dell’odio, in realtà a parlare dell’odio non sarò io ma qualcuno di illustre e qualcuno di divino cioè Dio.

Cosa è dunque l’odio?

L’odio si oppone alla Carità che è una virtù teologale per la quale si ama Dio ed il prossimo per amore di Dio.

Anche gli atei conoscono i precetti che il nostro divin redentore ci ha lasciato e che tra i comandamenti cristiani c’è ama il tuo nemico, ama il peccatore e molto spesso lo usano contro di noi per farci sembrare ipocriti, cattivi, senza pietà o misericordia, ma siamo sicuri che sia precisamente così?

Ovvero in questi termini?

San Tommaso, concludendo un articolo riguardo all’odio afferma che l’odio dei fratelli, semplicemente preso, è sempre peccaminoso. (ST p. II-II Q 34 art. 3)

Ma questo semplicemente preso, non sempre ed in particolare.

Infatti San Tommaso spiega che l’odio è il contrario dell’amore. Perciò l’odio è cattivo nella misura in cui l’amore è buono. Ora, al prossimo si deve amore per ciò che egli ha da Dio, cioè per la natura e per la grazia, ma non gli si deve amore per ciò che ha da se stesso o dal diavolo, cioè per il peccato e la mancanza di onestà. Quindi è lecito odiare nei fratelli il peccato e tutto ciò che è una mancanza di rispetto verso la grazia divina, mentre uno non può odiare in essi senza peccato la natura e la grazia. Anzi, il fatto stesso che nei fratelli odiamo la colpa e la mancanza di bene è dovuto all’amore verso di essi.

C‘è dunque un odio che appartiene alla Carità.

Nella questione 25 art. 8 San Tommaso a proposito dei nemici scrive: L’amore dei nemici può essere inteso in tre modi. Primo, quale amore verso i nemici in quanto nemici. E questa è una cosa perversa e contraria alla carità, poiché equivale ad amare il male altrui.

Nella stessa questione all’art. 6 a riguardo invece dei peccatori, si esprime così: Nei peccatori si possono considerare due cose: la natura e la colpa. Per la natura, che essi hanno ricevuto da Dio, i peccatori sono capaci della beatitudine, sulla cui partecipazione si fonda la carità, come sopra [a. 3; q. 23, aa. 1, 5] si è visto. E così per la loro natura essi devono essere amati con amore di carità. Invece la loro colpa è contraria a Dio, ed è un ostacolo alla beatitudine. Quindi per la colpa, con la quale si oppongono a Dio, tutti i peccatori devono essere odiati, compresi il padre, la madre e i parenti, come dice il Vangelo [Lc 14, 26]. Infatti nei peccatori dobbiamo odiare il fatto che sono peccatori, e amare il fatto che sono uomini capaci della beatitudine. E ciò significa amarli veramente per Dio con amore di carità.

Non si possono separare nella realtà il peccato dal peccatore se non a livello di astrazione.

Per questo nel libro della sapienza è scritto: Perché sono ugualmente in odio a Dio l’empio e la sua empietà; l’opera e l’artefice saranno ugualmente puniti.

Dunque abbiamo visto che c’è un odio che appartiene alla carità, all’amore e  per questo infatti nelle parole di Gesù, in vista del Bene supremo, c’è un riferimento all’odio: Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo [Lc 14, 26].

E’ necessario che si odii tutto ciò che è di ostacolo al conseguimento del Bene superiore, pertanto quando sentiamo parlare o leggiamo dell’odio è necessario che si faccia chiarezza affinchè non venga scambiato il vero odio contro Dio dei suoi detrattori con i doni fatti a quelli che gli appartengono e con l’odio che gli uomini di Buona volontà hanno verso i nemici ed i peccatori che rivela una vera Carità.

Spero che l’insegnamento del dottore angelico ci dia l’aiuto nel combattere il vero odio contro di noi, a controbattere le accuse che ci rivolgono alcuni nemici e che con l’aiuto della grazia si possa conquistare l’ambita meta.