Riportiamo dal sito AmiciDomenicani una interessante (e utile) risposta di oltre 10 anni fa su un tema spesso trascurato ma non secondario.
Quesito
Caro padre,
vorrei chiederle chiarimenti sulla mia vita cristiana.
Il primo è il seguente: molte volte mi capita di dire in confessione ho detto parolacce, ma in che misura questo è peccato?
La ringrazio.
Michele
Risposta del sacerdote
Caro Michele,
1. le parolacce in quanto tali rientrano nel gergo dispregiativo.
Se riferite a una persona costituiscono un insulto.
Se riguardano azioni compiute dal nostro prossimo non costituiscono senz’altro una lode.
Usate nell’intercalare del discorso, oltre a manifestare una fissazione
psicologica e verbale su aspetti animaleschi e metabolici, non elevano
affatto il nostro discorso e non mostrano la trascendenza della persona
sulla vita prettamente materiale.
Gesù dice che “la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12,34).
Allora un discorso condito di volgarità sta a dimostrare davanti a tutti che cosa c’è dentro il nostro pensiero.
Per questo le volgarità e il turpiloquio scappano solo a chi ne ha il cuore pieno.
Per un cristiano, poi, le parolacce o volgarità dicono chiaramente che non si attinge affatto linfa vitale da Cristo.
Per questo san Paolo dice: “Quanto alla fornicazione e a ogni specie di
impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a
santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità:
cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie!” (Ef
5,3-4).
2. In genere le volgarità o parolacce non eccedono il peccato
veniale. Tuttavia sono un’offesa fatta a Dio perché riducono a
significato peggiorativo funzioni e organi da Lui voluti e di per sé
necessari alla vita di una persona.
E per questo le volgarità devono essere bandite dalla bocca di un cristiano, anzi di ogni uomo.
Ti ringrazio della domanda, che può sembrare banale, ma non lo è affatto.
Ed è per questo che tu ti sei posto la domanda: perché le parolacce vanno considerate come peccato?
Ti auguro di essere tra quelli che non proferiscono volgarità e trivialità.
Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo