Alle pareti del salottino, nei suoi uffici del Dicastero vaticano, si vedono la foto di Francesco e i ritratti di Pio XI e Pio XII. Così inizia la descrizione del cardinale nell’intervista pubblicata oggi dal Corriere, a cura di Gian Guido Vecchi.
Già questi tre ritratti danno l’idea del tutto e del contrario di tutto che alberga nell’orizzonte di questi prelati conciliari. Insomma: la foto di Pio XI che nella Mortalium Animos condannava gli incontri pancristiano-ecumenici e Francesco che firma il documento di Abu Dhabi.
Ma Sarah, noto ammiratore di Paolo VI, si spinge oltre: il suo ultimo libro è dedicato sia a Benedetto XVI sia a Francesco, «figlio fedele di Sant’Ignazio».
Il resto dell’intervista mescola puntuali avvertenze sul Sinodo (“temo che alcuni occidentali stiano confiscando questa assemblea per far avanzare i loro piani“) a un singolare zelo di adesione bergogliana.
«La verità è che tanti scrivono non per testimoniare la verità, ma per opporre le persone le une contro le altre, per danneggiare i rapporti umani. A costoro non importa la verità. La verità è che coloro che mi oppongono al Santo Padre non possono presentare una sola mia parola, una sola mia frase o una sola mia attitudine a sostegno delle loro affermazioni assurde, direi diaboliche. Il Diavolo divide, oppone la gente, l’una contro le altre. La verità è che la Chiesa è rappresentata sulla terra dal Vicario di Cristo, cioè il Papa. E chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa».
Ancora più netto:
«La domanda è: quello che lei e io abbiamo ricevuto dai nostri padri è ancora valido per i nostri figli? E se sì, come fare perché essi se ne riapproprino nella loro esperienza? È la verità di queste evidenze che siamo chiamati a riscoprire, sia con le impareggiabili analisi di pensiero di Benedetto sia con la grande e solare operosità di Francesco. Nella ovvia differenza delle sensibilità, c’è una grande sintonia e una grande continuità tra loro, come tutti hanno potuto vedere in questi anni. Bisogna sempre interpretare le parole di Papa Francesco con l’ermeneutica della continuità. Così come vi era tra Giovanni Paolo II e Paolo VI».
In questo va dato atto a Sarah di essere chiaro e inoppugnabile: c’è una grande continuità conciliare tra tutti i soggetti citati.
Non c’è dubbio.
poveretto, è in una condizione di confusione totale.
ma questo qui le idee chiare ( e distinte) le ha mai avute? E sarebbe anche uno dei buoni! Ci dice che è tutta quistione di interpretazione! Ma si tenga cara la sua posizione, che per gli standard affricani, specialmente, è davvero favolosa…Certo, basta interpretare, e quindi la borsa non devi lasciare…. (comodo…)
Ha modificato il suo pensiero per evitare le ritorsioni di Bergoglio ( che ormai sono risapute). Credo che rimanga delle sue idee ma non le esprime più per paura. È quello che sta facendo questo papato: incutere paura delle rappresaglie!
Scusate ma a me sembra piuttosto chiaro: in alcuni passi dell’intervista, non riportati, il cardinale afferma che il Vangelo non si cambia per stare al passo con i tempi e che l’ordinazione di sacerdoti sposati è un assurdo teologico. Del resto non mi aspetto che un qualsivoglia prelato dica l’opposto sulla fedeltà al Papa.
È vero, piuttosto, che si scorge una certa continuità da Giovanni XXIII in poi, ad includere anche Benedetto XVI che, con buona pace dei suoi sostenitori “conservatori”, ha autorizzato lo show sincretistico di Assisi ed affermato che la Chiesa si deve occupare anche di ecologia. Intendiamoci, non è sbagliato occuparsi del Creato ma in che misura ? Allora qual è la differenza rispetto a Francesco, se non nello stile ?
Ma il punto è proprio questo, che il CVII rappresenta il momento di discontinuità con la tradizione e la dottrina.
Mah. Io ci ho pure provato, a interpretare la mia panda di 25 anni fa, come una Alpina B3 nuova di pacca, ma non riesco. Soprattutto la trazione si ostina a non volersi far interpretare posteriore e resta sull’avanti. Sarah-quel-che-Sarah, fammi o’ miracolo tu, và!
Vero che un Papa è superiore a chiunque sulla terra per cui è ingiudicabile, vero che il concilio fu la pietra tolta per far crollare le fondamenta, vero che la somma eresia di 2 sommi papi mi sa tanto di mostro eretico, un corpo con 2 teste (da aggiungere ai corpi con testa cadavere, ai cadaveri con testa a fasi alterne, vedo non vedo, ai cadaveri esiliati immobili dato il mortal sospiro), vero che la dottrina del cardinale è retta ma accetta sia 2 teste su un corpo solo, sia che una di quelle due straparli in modo mostruosoparlando come Satana, diciamo che i deficienti (io) capiscono solo che quelle teste sono tutte anomale.Neppure cosa nuova nella storia della Chiesa che di antipapi (anti a Cristo Unico sommo Pontefice da seguire anche con la morte) ne ha già giudicati quasi una quarantina, mi pare. Qui poi c’è pure abbondanza anomala e tumorale da giudicare. Tre ci furono ma col pudore di dirsi ognuno il solo vero. Qui vanno a braccetto. Speriamo venga alla resa dei conti anche il cardinale: san Pietro dovrebbe insegnare a tutti che si deve obbedire a Dio piuttosto che a uomini ( e si riferiva ai papi di allora).