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della Redazione di Radio Spada

Eccellenza,

abbiamo ascoltato con interesse le sue dichiarazioni nel corso della video-intervista con Michael Matt (qui il collegamento).

Si tratta certamente di argomenti già trattati in precedenza ma, almeno per quel che ci appare, mai condensati e proposti organicamente in una forma comunicativa così immediata.

Ci permetta dunque di ripercorrerne i contenuti salienti.

Lei, in sintesi, afferma che:

  • nel clero e nell’alto clero si trovano coloro che più oggi umiliano la Chiesa (min 5:00);
  • è necessaria riparazione per i gravi fatti che accadono nella Chiesa (min 8:00);
  • il movimento modernista raggiunse l’apice della penetrazione nella Chiesa con il Concilio Vaticano II (min 15:30);
  • il Concilio fu un’assemblea usata dai modernisti come strumento per promuovere le loro idee nella teologia, nella liturgia e nella vita della Chiesa (min 16:00);
  • ci furono all’epoca massoni in alte posizioni della Chiesa: nunzi, vescovi, cardinali (min 17:00);
  • si ebbe una rivoluzione radicale della liturgia della Messa (Novus Ordo) per renderla più accettabile ai protestanti (min 20:00);
  • il permesso dato da Paolo VI nel 1969 alla Comunione sulla mano fu un attacco diretto alla Verità (22:00);
  • Paolo VI fu “colpevole” per la permissione della Comunione sulla mano;
  • sempre in relazione a questo, Paolo VI si sarebbe comportato come un uomo che di fronte al rogo della sua casa si limita a far presente di non essere d’accordo con gli incendiari, senza agire concretamente (min 24:30);
  • l’idolatria accettata sotto Francesco sarebbe un picco che manifesta degli atti cattivi accumulati nel corso di decenni (min 28:00);
  • viviamo in tempi di relativismo e ambiguità dottrinale, già parzialmente presenti nei testi del Concilio Vaticano II (min 31:30), cita in particolare Dignitatis Humanae e le tesi inerenti la “libertà religiosa”;
  • tra le applicazioni negative di quanto citato al punto precedente c’è l’incontro di Assisi del 1986, con Giovanni Paolo II (min 34:30);
  • la Messa Tridentina è la “Messa di tutte le epoche“. Non “forma straordinaria” ma “forma costante” del rito romano (min 50:00);

Ci sembra che questi concetti segnino un netto avanzamento rispetto a sue posizioni del passato remoto (in particolare sul tema dell’ecumenismo) e un’organica chiarificazione di quanto da Lei esposto nel passato recente.

Veder riconosciute da parte Sua l’occupazione massonica (almeno negli anni ’60) di alti incarichi della Gerarchia; l’assalto modernista presso il Vaticano II e i problemi dottrinali dei testi di questa assise; la gravità della rivoluzione liturgica del Novus Ordo e il valore della Messa Tridentina in quanto “Messa di tutte le epoche” (e non “forma straordinaria” come suggerito da Benedetto XVI); le colpe di Paolo VI per l’autorizzazione della Comunione sulla mano; le responsabilità di Giovanni Paolo II per Assisi’86, parte del cammino pluridecennale che ci ha condotto alla situazione attuale, ci rende sicuramente felici.

Questo quadro – lucido e preciso, per quanto ovviamente non onnicomprensivo – implica direttamente alcune conseguenze. Ovvero: rende auspicabile una «chiusura del cerchio» che speriamo possa giungere a breve e a beneficio di tutti.

Se dunque i testi conciliari – varati da un’assise dove trionfava l’eresia modernistica e in cui non mancavano prelati traditori iscritti alla Massoneria – contengono elementi pericolosi, che si pretenda la loro definizione come estranei al Magistero della Chiesa.

Se il Novus Ordo e la Comunione sulla mano (ormai generalizzati nell’orbe cattolica) sono frutto di una colpevole rivoluzione, che siano definitivamente rigettati e denunciati come pratiche da evitare. A maggior ragione per il fatto che la Messa Tridentina è la Messa di sempre. Sulla base di queste premesse giustamente allarmanti, si apra anche una riflessione profonda e radicale su tutta la riforma dei riti operata da Paolo VI (non solo in relazione alla Messa), riflessione già avviata in più sedi fin dagli anni ’60.

Se l’indifferentismo ecumenista – condannato dal Magistero, ad es. in Mortalium Animos – ha origini e responsabilità risalenti nei decenni (clamoroso il caso di Assisi ’86, ma si potrebbe aggiungere, per citare un fatto su mille, il rivoltante bacio dei piedi che Paolo VI tributò allo scismatico Melitone), si operi una riparazione pubblica e generalizzata per questi gravi scandali.

Infine: se queste sono le dolorosissime colpe di chi ha retto la Gerarchia e oggi – applicando il principio per cui dai frutti li conoscerete – assisitiamo all’apostasia definitiva e all’idolatria portata di fronte agli altari di San Pietro, come possiamo vedere Paolo VI e Giovanni Paolo II (e in parte pure Giovanni XXIII) nella veste di Santi? Il Santo canonizzato è un ottimo modello e costoro sono stati, al contrario, il modello dello sfacelo che viviamo nel presente. Prima che Pachamama fosse era Assisi, ove Buddha fu intronizzato sul tabernacolo (qui il video).

Eccellenza, ci compiaciamo di ciò che ha detto e umilmente Le chiediamo: «chiuda il cerchio». Noi – un giovane sito, fatto da giovani – La invitiamo a farlo: molti ne trarranno del bene. Per quel che vale, da parte nostra, le porte sono aperte.

Al resto, nel comune cammino di questi tempi cupi, penserà la Provvidenza.

In Christo Rege et Maria Regina,

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