Nota di Radio Spada: continua questa rubrica tenuta da un cattolico integrale veneto e dedicata a temi di dottrina ed attualità, affrontati con piglio fortemente polemico. Avrà cadenza (quando possibile) periodica e verrà pubblicata sempre durante il fine settimana. Buona lettura! (Piergiorgio Seveso, Presidente SQE di Radio Spada)

Il Geranio ritorna o meglio si riaffaccia sulle pagine di Radio Spada dopo lungo tempo anche a causa di una serie di vicissitudini, non sempre piacevoli, che negli ultimi tempi hanno interessato lo scrivente.

Se, dopo aver analizzato i tanti mali di una società moderna che è nemica di Dio e di conseguenza dell’uomo stesso e aver pensato ai possibili antidoti come fatto nelle “puntate” passate ci soffermassimo sulla situazione in corso nel mondo, non potremmo che arrivare ad una conclusione: la guerra è globale.

Di quale guerra stiamo parlando? Non di un conflitto armato nello specifico quanto semmai della guerra a Dio e alla Sua Legge (che comprende ovviamente gli attuali conflitti armati, basti pensare al caso siriano), scatenata da sempre dalle forze oscure al servizio del principe di questo mondo ma che mai come oggi è stata così palese, virulenta e sfacciata e..globale.

Diciamolo signori la guerra a Nostro Signore Gesù Cristo e di conseguenza a noi cristiani è dappertutto, non solo nelle terre da secoli dominate dalla superstizione islamica come amano pensare certi liberal ma a Roma, a Parigi, a Berlino, a Londra, a New York, a Hollywood, a Città del Messico, a Santiago del Cile, tanto per fare qualche nome.

E’ di conseguenza una guerra di stato, in quanto quasi tutti i governanti del mondo, con rare eccezioni, sono al servizio delle forze del mondialismo e della dissoluzione a tutte le latitudini. Pertanto aborto, infanticidio, eutanasia, follie gender e ogni tipo di perversione sono promossi, finanziati e imposti da governi e politicanti che non esitano a rubare bambini, a mandare in galera madri di famiglia o a licenziare medici perché non è più lecito dire l’ovvio ossia che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre per nascere.

E’ anche una guerra di singoli, di gruppi e di “movimenti” transnazionali di esseri scellerati, capaci di ogni abominio, completamente satanici, veri e propri diavoli in forma umana (ma anche non umana tanto è disgustoso l’aspetto di certi soggetti) che propagandano omosessualismo, femminismo, anarchismo e degrado sociale diffuso.

Non solo, è una guerra di molti giornalisti al servizio del principe della menzogna, di università in cui si insegnano un mucchio di falsità sul cosiddetto cambiamento climatico e si insegna incredibilmente ad odiare l’”uomo bianco”, è una guerra di media di massa, di internet, di cellulari.

Infatti senza i padroni del discorso, senza i cosiddetti social media, in cui siamo tutti, di default, un po’ invischiati e sui quali siamo presenti nostro malgrado, anche animati da buoni propositi, le cose andrebbero molto diversamente.

Non si diffonderebbero globalmente le follie sul cambiamento climatico, buone per far scendere in piazza migliaia di adolescenti praticamente controllati a distanza, telecomandati, e pronti a srotolare cartelli con le stesse pornografiche e disgustose trivialità, scritte in lingue diverse ma uguali in tutti i paesi.

La guerra all’unica vera Fede, condita da attacchi alle chiese e profanazioni innominabili è ormai la stessa quasi ovunque, nel silenzio della setta satanica vaticansecondista e pachamamista, anche in paesi considerati “tradizionali” come il Messico dove orridi crimini sono ormai all’ordine del giorno e si legifera pro-aborto e pro-gender.. Pensiamo poi all’orrore anticristiano dell’attuale scoppio rivoluzionario in una società già rivoluzionaria come tutte quelle democratico-liberali che è l’attuale Cile.

Come reagire a questo sfacelo? Con la preghiera e con la vita cristiana ma anche con le tante lotte cattoliche e contro-rivoluzionarie, contro aborto, gender, eutanasia, invasione allogena, ognuno secondo i propri doveri di stato e i mezzi e il tempo che ha a disposizione.

Tuttavia non dimentichiamo mai che se le offese alla nostra persona devono essere perdonate, quelle a Dio devono essere riparate e “vendicate” con ogni mezzo lecito possibile, a costo di rimetterci almeno un poco sul piano personale, pena il rendersi complici delle suddette azioni.

A buon intenditor poche parole!