di Cajetanus

Volevo solo dire a chi non lo sapesse che l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani che ha portato avanti la campagna per la nuova traduzione del Signore degli Anelli e che ha affidato l’incarico ad Ottavio Fatica è stata creata dalla Wu Ming Foundation: un collettivo antifa. Sul loro sito i membri del collettivo zeccoide con un articolo accusano tutti coloro che criticano la nuova aberrante traduzione di essere dei nazisti, paragonandoli agli “orchi” dei racconti del professore.
Ora i compagni avranno il loro finto Tolkien (solo in italiano) dopo aver sempre osteggiato quello vero, in compagnia dei forestali finalmente rifondati, ma solo nella Terra di Mezzo, per prendere il posto dei Raminghi. Il tutto per attenuare il fuoco dell’epica tolkieniana la quale non risulta essere una semplice opera di fantasia, ma un’Iliade per il nostro tempo, un insieme di versi e parole che appaiono desuete al lettore superficiale ma che parlano di una sconfitta iniziale per mano di uno spirito caduto e di un Re che deve tornare per l’ultima battaglia, così da regnare finalmente in un mondo pacificato. Questi paragrafi raccontano di uomini e di donne, di un insieme di popoli e razze assai differenti, ben riconoscibili e tutt’altro che fluide, ognuna con una propria identità e indipendenza ma tutte in attesa di quel Re prossimo venturo che verrà per liberarle da una tetra tirannide. Tra queste righe si parla di un grande fardello portato da un innocente, che nulla aveva a che fare con esso, un uomo piccolo come un bambino che porta su di se il peso di fallimenti altrui fino alla cima di un monte.
Tutte queste cose, come molte altre qui non menzionate per motivi di spazio, non sono tollerabili da quelli che da sempre sono gli antagonisti di questa storia i quali, quindi, devono porvi rimedio modificando, ritoccando, confondendo e insabbiando.