“Magnificus in sanctitate,
terribilis, atque laudabilis,
et faciens mirabilia”
Exod. XV, 11

di Charlie Bunga Banyangumuka

Molti conoscono la storia dei 26 martiri di Nagasaki, crocifissi nell’inverno del 1597, il 5 febbraio, per non aver abiurato la Fede.
Pochi, invece, sanno che tre di questi martiri erano di età compresa fra gli 11 e i 14 anni.
Uno di questi, Antonio (di 13 anni), fu protagonista di un singolare miracolo.
Era solito fare da chierichetto ai Gesuiti e per questo venne condannato assieme agli altri.
L’indomani del martirio, tuttavia, il suo corpo e quello del prete cui serviva messa non si trovarono.
Spariti!
I cattolici giapponesi, accorsi per raccogliere il sangue di quei testimoni, videro il fanciullo e il prete nella chiesa dei francescani, in cui erano soliti operare, nell’atto uno di officiare il Santo Sacrificio e l’altro di assisterlo.
Questo sensazionale prodigio si ripeté finché i corpi non vennero sepolti.
Interrogate alcune guardie per sapere circa l’accaduto, esse affermarono che i due santi corpi “sparivano” regolarmente nell’orario che corrispondeva alla messa, salvo poi ricomparire miracolosamente