Il 5 novembre si celebra la Festa della Sacre Reliquie

Il Sacrosanto Concilio Ecumenico Tridentino nella Sessione XXV insegna: “Il Santo Sinodo comanda a tutti i vescovi e a quelli che hanno l’ufficio e l’incarico di insegnare, che – conforme all’uso della Chiesa Cattolica e Apostolica, tramandato fin dai primi tempi della religione cristiana, al consenso dei Santi Padri e ai decreti dei sacri concilii, – prima di tutto istruiscano diligentemente i fedeli sull’intercessione dei santi, sulla loro invocazione, sull’onore dovuto alle reliquie, e sull’uso legittimo delle immagini, insegnando che i Santi, regnando con Cristo, offrono a Dio le loro orazioni per gli uomini; che è cosa buona ed utile invocarli supplichevolmente e ricorrere alle loro orazioni, alla loro potenza e al loro aiuto, per impetrare da Dio i benefici, per mezzo del suo figlio Gesù Cristo, nostro signore, che è l’unico redentore e salvatore nostro; e che quelli, i quali affermano che i santi – che godono in cielo l’eterna felicità – non devono invocarsi o che essi non pregano per gli uomini o che l’invocarli, perché preghino anche per ciascuno di noi, debba dirsi idolatria, o che ciò è in disaccordo con la parola di Dio e si oppone all’onore del solo mediatore tra Dio e gli uomini, Gesù Cristo (1Tm 2,5); o che è sciocco rivolgere le nostre suppliche con la voce o con la mente a quelli che regnano nel cielo, pensano empiamente. Insegnino ancora diligentemente che i santi corpi dei martiri e degli altri che vivono con Cristo – un tempo membra vive di Cristo stesso e tempio dello Spirito Santo ( 1 Cor 3,16; 1 Cor 6,15-19 ) -, e che da lui saranno risuscitati per la vita eterna e glorificati, devono essere venerati dai fedeli, quei corpi, cioè, per mezzo dei quali vengono concessi da Dio agli uomini molti benefici. Perciò quelli che affermano che alle reliquie dei santi non si debba alcuna venerazione ed alcun onore; che esse ed altri resti sacri inutilmente vengono onorati dai fedeli; o che invano si frequentano i luoghi della loro memoria per ottenere il loro aiuto, sono assolutamente da condannarsi, come già da tempo la chiesa li ha condannati e li condanna ancora”

Fu sempre uso della Chiesa venerare i corpi dei Martiri, per mezzo dei quali operò il Cristo e nei quali abitò lo Spirito Santo, e celebra il Santo Sacrificio sui loro sepolcri. Le loro reliquie ci ricordano le loro opere, ci uniscono materialmente a loro che già godono del Paradiso e così ci spronano ad imitarli nel cammino della santità. Dopo aver celebrato la festa di tutti i Santi, cioè «la festa delle sante anime» che sono entrate in cielo, la Chiesa onora oggi, le Sante Reliquie dei loro corpi, che resteranno sulla terra sino al momento della gloriosa resurrezione, di cui esse sono un pegno per noi (Orazione). Nei primi tempi della Chiesa, si celebravano i santi Misteri sulle tombe dei Martiri nelle Catacombe, per dimostrare che questi Santi avevano unito il loro sangue a quello della Vittima del Calvario. Più tardi, in Roma, si costruirono grandiosi templi, in cui vasti reliquiari, raccoglievano i Resti dei Martiri, che avevano «confessato» la loro fede e venivano deposti sotto l’altare maggiore detto Altare della «Confessione». Da ciò l’uso della traslazione delle Reliquie dei Martiri, che è una delle parti essenziali della cerimonia della Dedicazione delle Chiese, come pure l’uso di mettere le Reliquie dei Santi Martiri in una piccola cavità della pietra dell’altare dove si celebra la Santa Messa. Per questo motivo la Messa delle Sante Reliquie, è composta allo stesso modo che l’ufficio del giorno, con brani tolti dal Comune dei Martiri (Epistola, Graduale, Vangelo, Offertorio). I paramenti sono rossi. Come una virtù soprannaturale emanava dalla santa Umanità di Gesù, che guariva quelli che gli si avvicinavano (Vangelo), così i Santi, che godono di Dio in cielo (Graduale, Communio), possono per mezzo delle loro Reliquie (ossa, ceneri, vesti od altri oggetti di loro uso) rimaste in terra, «operare miracoli, cacciare i demoni, guarire gli ammalati, rendere la vista ai ciechi, mondare i lebbrosi, cacciare le tentazioni e darci tutti i doni eccellenti, che provengono dal Padre» (Fonte. Christus vincit).

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