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Dal grande albero del dialogo interreligioso indifferentista conciliar-modernista, curato amorevolmente più e più volte e senza soluzione di continuità durante i 50 anni del post-concilio dai gerarchi vaticani continuano a germogliare apostasie sempre più palesi.
L’ultima l’ha profferita oggi Bergoglio, rivolgendosi agli studenti del Liceo classico Pilo Albertelli di Roma. Riprendiamo da Avvenire:

“Tu sii coerente con la tua fede”, “non si può dire” ai ragazzi ebrei o musulmani, “vieni e convertiti”. Questo è il messaggio di papa Francesco durante l’incontro a sorpresa con gli studenti romani. “Quella coerenza ti farà maturare. Non siamo nei tempi delle crociate”, ha aggiunto Bergoglio che ha incontrato i ragazzi nel cortile dell’istituto.

(Avvenire, 20/12/19)

Nihil sub sole novi!
Sulla non missione e non conversione verso e dei “fratelli maggiori” si era già espresso Ratzinger (vedi qui) ed tutto il dialogo sia con i Giudei che con i Maomettani portato avanti sotto i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI è alla base delle affermazioni di Francesco, che hanno come fonte originaria Nostra Aetate del Vaticano II.
Sempre e solo dunque la negazione, da parte di questi apostati che come pirati occupano la Nave di San Pietro, del reiterato comando di Cristo: “Vieni e seguimi” (Marc. X, 21); “Andate dunque, istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo: insegnando loro di osservare tutto quello, che io vi ho comandato” (Matth. XXVIII, 19-20); ” Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo a tatti gli uomini. Chi crederà, e sarà battezzato, sarà salvo: chi poi non crederà, sarà condannato” (Marc. XVI, 15-16). Negazione che per il suo essere contro Dio, si riflette sull’uomo come estremamente nociva, causa d’eterna dannazione per tantissime anime.