Sulla facciata del tempio di Delfi stava scritto “γνῶθι σεαυτόν” (“nosce teipsum” in latino, “conosci te stesso” in italiano). Noi conosciamo noi stessi? sappiamo chi siamo? Eccovi al risposta cristiana al fondamentale quesito.

Vogliamo l’attenzione a due domande che i Giudei fecero a San Giovanni Battista [Joann. I, 19-28, ndr].
1. Tu chi sei?
L’uomo è un essere ragionevole, composto di anima e di corpo. Il primo uomo (Adamo) e la prima donna (Eva) furono creati immediatamente da Dio, a sua immagine e somiglianza; tutti gli altri discendono da essi. Il corpo e l’anima dei progenitori furono creati direttamente da Dio; il corpo degli altri uomini è formato da Dio per mezzo dei genitori, l’anima è creata dal nulla direttamente da Dio.
L’uomo fu creato in uno stato felice con l’altissimo destino di vedere e godere eternamente Dio in paradiso.
Il fine dell’uomo è triplice: la gloria di Dio (fine generale, ultimo e primario); la propria felicità eterna (fine ultimo e secondario); il fedele servizio di Dio durante questa vita (fine prossimo e particolare).
2. Che dici di te stesso?
Sono creatura di Dio e appartengo tutto e solo a Lui; sono cristiano, figlio di Dio ed erede del Cielo.
La vita presente ha ragione di mezzo e di via, mai di fine. Perciò i nostri sentimenti e le nostre azioni devono essere indirizzate alla gloria di Dio e alla felicità eterna, anche se il fine prossimo e immediato è l’interesse materiale.
(da Messale Romano Quotidiano, Edizioni Paoline Alba, 1953, pp. 16-17)