In mezzo ad un orgiastico consenso verso il movimento delle Sardine – cui non hanno fatto mancare la loro partecipazione due importantissimi personaggi dell’attuale panorama ecclesiale come il Cardinale Segretario di Stato Parolin e il tristemente noto Cardinale Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi – Dacia Maraini si è spinta fino ad accostare tale movimento alla predicazione di Cristo nel suo rapporto col Vecchio Testamento.
Siccome la nota scrittrice ha dipinto quest’ultimo (che da cattolici riteniamo Parola di Dio) come vendicativo, misogino, guerrafondaio, schiavista e via di luogo comune in luogo comune, la Comunità Ebraica si è talmente risentita che su Twitter la presidente della Comunità Ebraica Romana ha scritto: “Ecco come si alimenta il pregiudizio antiebraico. Se questa è la strada, qualcuno arriverà a parlare anche di rinchiudere di nuovo gli ebrei nei Ghetti”.
Al di là di queste esagerazioni però ci ha colpito la reazione del Rabbino Riccardo di Segni – curatore delle blasfeme Toledòt Yeshu (bestemmie sotto forma di racconti contro Gesù e Maria) e del Talmud, e ancora accanito avversario della memoria di Pio XII – riportata dal “megazine della comunità ebraica di Roma” shalom.it :

È normale che un nuovo movimento politico cerchi di ispirarsi agli insegnamenti antichi, ma dovrebbe essere cauto nelle semplificazioni. Dopo il Gesù socialista, rivoluzionario più o meno armato, femminista ecc., oggi abbiamo anche, grazie a Dacia Maraini, il Gesù sardina. A me pare quasi una bestemmia, ma fate voi.

Che dire? Che davanti alle piccate ad accidentalmente giuste reazioni del “fratello maggiore” amico di “san” Giovanni Paolo II e Benedetto XVI i modernisti vaticani o bolognesi si ricredano sul movimento antisalviniano? Almeno in nome del dialogo giudaico-cristiano, perché lo zelo per l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo l’hanno gettato via da molto tempo!