
Un’ulteriore scandalosissima pagina del caso Simonino iniziato nel lontano 1475 Simone, fanciullo di Trento fu martirizzato durante cerimonie superstiziose da ebrei del posto e proseguita con l’abolizione del culto e l’occultamento delle spoglie del Martire e Patrono di Trento nel 1965 ad opera dell’indegno Arcivescovo Gottardi.
Come vi avevamo riferito il Museo Diocesano Tridentino, con l’appoggio dell’Archidiocesi, ha organizzato una mostra sul Simonino, ovviamente non per rendere omaggio al santo Bambino, ma bestemmiarlo.
Il martirio ad opera di Ebrei? Una “fake news”!
Poco importa del giudizio della Chiesa e del seppur lento ed accidentato progresso degli studi storici: per i modernisti che la occupano, conta solo lo svilire la Chiesa.
Alla scandalosa iniziativa non è mancato, come ci è stato fatto notare, il plauso della Senatrice Liliana Segre che ha inviato al Museo Diocesano Tridentino la seguente lettera, che prendiamo dalla pagina Facebook del medesimo:
Cari cittadini e care cittadine di Trento,
saluto con voi tutti i partecipanti all’inaugurazione della mostra “L’invenzione del colpevole. Il “caso” di Simonino da Trento. Dalla propaganda alla storia”, promossa dal Museo Diocesiano di Trento.
Purtroppo non potrò essere fra voi alla cerimonia di inaugurazione, ma ci tenevo a non far mancare una mia parola in occasione di un evento così significativo. Importante per la città, Trento ricca di storia e memorie locali, italiane, europee, ma importante anche per il tema: un caso una volta tanto positivo di “revisionismo” storico, ma soprattutto civile; importante infine perché promosso dal Museo Diocesiano, a dimostrazione che nel caso specifico la Chiesa cattolica ha mostrato di fare i conti con la storia, passando appunto “dalla propaganda alla storia”.
Non devo ricordare a voi la vicenda di Simonino da Trento, molto più interessante considerare come da un purtroppo classico caso di violenza antisemita, come lo sterminio della comunità ebraica di Trento, ci si può, sia pur a fatica e attraverso un troppo lungo corso di tempo, emancipare.
Un caso emblematico, quello di Simonino, di “invenzione del nemico”, a partire da un evento tragico come la morte di un bambino, con argomenti speciosi ovvero patentemente falsi, ricorrendo alla violenza e alla tortura, si è creato un “mostro” e alla fine lo si è sterminato.
E non è un orrore del lontano XV secolo. Perché nel modernissimo XX secolo si procedette esattamente allo stesso modo: ogni falsità e preteso furono utilizzati per fare dell’Ebreo il Nemico Assoluto dell’umanità da denigrare, umiliare, depredare e da ultimo sterminare.
Rimanga per sempre nella nostra memoria il monito di Primo Levi: “meditate che questo è stato. Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore”.
Un ideale abbraccio e un caro saluto a voi tutti,
Liliana Segre
Insomma gli ebrei di Trento del 1475 non sono altro che parte di tutta quella innumerabile schiera di ebrei vittima dell’antisemitismo cattolico (la Senatrice evita di scriverlo chiaramente, ma sicuramente lo pensa e quindi lo scriviamo noi).
Non ci meravigliamo più di tanto …
Solo ci chiediamo se la Segre, per far cosa gradita alla “chiesa cattolica” – quella che nella narrazione della Senatrice e dei modernisti si è inventata un martire ed ha sanzionato positivamente l’omicida furia antiebraica – non abbia usufruito, per redigere il suo indirizzo di saluto, di qualche documento vaticano degli ultimi cinquant’anni. La domanda è legittima perché scorrendo il documento Noi ricordiamo: una Riflessione sulla Shoah del pubblicato col placet di Giovanni Paolo II dalla Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo il 16 marzo 1998, ci pare di leggere più o meno le stesse cose: “La stessa enormità del crimine suscita molte domande. Storici, sociologi, filosofi politici, psicologi e teologi tentano di conoscere di più circa la realtà e le cause della Shoah. Molti studi specialistici rimangono ancora da compiere. Ma un simile evento non può essere pienamente misurato attraverso i soli criteri ordinari della ricerca storica. Esso richiama ad una «memoria morale e religiosa» e, in particolare tra i cristiani, ad una riflessione molto seria sulle cause che lo provocarono. Il fatto che la Shoah abbia avuto luogo in Europa, cioè in paesi di lunga civilizzazione cristiana, pone la questione della relazione tra la persecuzione nazista e gli atteggiamenti dei cristiani, lungo i secoli, nei confronti degli ebrei … Per i cristiani questo grave peso di coscienza di loro fratelli e sorelle durante l’ultima guerra mondiale deve essere un richiamo al pentimento”.
Dove è la meraviglia che “ la Shoah abbia avuto luogo in Europa, cioè in paesi di lunga civilizzazione cristiana….”? E dove poteva aver luogo se non in Europa, il territorio che a lungo è stato il centro della civilizzazione cristiana ( tanto da identificare in questa la sua essenza e la sua stessa esistenza), e insieme il luogo dove, insieme, s’ è sviluppata la lotta di contrasto a questa sua natura per strappargliela finalmente di dosso ( come ora si constata, obiettivo raggiunto)? Mai nessuna lotta, nessuna guerra, ha visto in campo un unico contendente …