Come tutti sanno il Cardinal Sarah e l’ex papa Joseph Ratzinger hanno dato alle stampe il volume ” Des profondeurs de nos cœurs“, sui cui anche noi abbiamo – a modo nostro ovviamente – ci siamo soffermati con vari articoli:
8 punti: perché l’operazione ratzingeriana sul celibato è sostanzialmente inutile, se non dannosa
Bagarre in Vaticano. Fonte: “Ratzinger non ha scritto libro a 4 mani con Sarah”. Ma il cardinale pubblica lettere
Salvate il soldato Sarah. Operazione-celibato finisce male. Gaenswein: «No a Ratzinger coautore e a firma conclusioni»
In estrema sintesi: come è finito il pasticcio del libro Ratzinger-Sarah e come sarà firmato
Libro Ratzinger-Sarah. Fraternità San Pio X: “Fallimentare difesa del celibato”
Che questo libro abbia suscitato le ire dell’ala sinistra (in tutti i sensi) della grande assemblea conciliar-modernista non c’è dubbio. Tra le reazioni volte a contenere eventuali prese di coscienza che qualcosa non vada da parte dei fedeli ci pare di poter annoverare un articolo pubblicato il 23 gennaio scorso sul sito di Famiglia Cristiana (che avevamo lasciato a bestemmiare la Maternità Divina in difesa dell’idolo di Pachamama, vedi qui) dal titolo: La nostra parrocchia formato famiglia.
Trattasi di un reportage sull’attività di Andrea Sartori, diacono permanente della Diocesi di Roma, ovviamente sposato e con figli, cui è stata affidata la cura della parrocchia di San Stanislao a Cinecittà. Ossia: siccome «non c’è il prete che fa tutto» il diacono permanente, a pare dir messa e confessare, « cura la catechesi, i Battesimi, la preparazione al Matrimonio e ai sacramenti, e la pastorale in generale». Ed ovviamente, essendo sposato e figliato, capisce meglio i bisogni della gente, i bisogni delle madri e dei padri: «”So che mi capisci” è d’altra parte l’espressione più frequente che papà e mamme rivolgono al diacono quando confidano difficoltà familiari di varia natura» .
“A pensar male si fa peccato, ma di solito si indovina” recita il famoso detto attribuito a Pio XI (e ripreso da altri). Ecco perché noi in questa celebrazione di un «nuovo modello» generato dalla chiesa in uscita di papa Francesco (attuale evoluzione – ci teniamo a precisarlo con forza – della chiesa conciliare) e guidato da una Parola di Dio che non da certezze (resa becera dell’agnosticismo dei modernisti) scorgiamo una reclame da parte dei media “ecclesiali” allineati con la rivoluzione modernista marciante all’introduzione del clero uxorato nel Corpo della Chiesa Latina e allo svilimento se non alla lenta abolizione del celibato ecclesiastico. Proprio questo temevano i Cardinali Ottaviani, Ruffini, Bacci ed altri Padri del Vaticano II quando si opponevano con forza al diaconato permanente.