Nuovo articolo sul fenomeno medjugorjano, nuove polemiche. Inevitabilmente è accaduto anche con l’articolo: Per la gospa, nel 1981, “tutte le religioni sono uguali davanti a Dio”.
Visto il dibattito che ne è sortito, mettiamo in ordine le idee.
Sebbene la frase della gospa sia stata riportata in varie versioni più o meno edulcorate, risulta innegabile quanto segue.
“Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio”, è così riportata in “appel de norte Mère à Medjugorje” di G. Marie-Aimé, 1989, p. 38.

Lo stesso R. Laurentin (prete conciliare e mariologo di fama mondiale che non mancò di sostenere il fenomeno Medjugorje) cita l’episodio in un suo celebre libro degli anni ’80.

Anche sul sito della diocesi di Mostar è riportata questa frase agghiacciante.

Annota M. Corvaglia nel suo “La verità su Medjugorje“, che queste parole “destarono sconcerto, cosicché il 25 febbraio 1982, seguirà un mezzo passo indietro: In tutte le religioni c’è del buono ma non è lo stessa cosa professare una religione o un’altra“.
Su Il Foglio del 27 gennaio 2014, nell’articolo Dossier Medjugorje di M. Matzuzzi si scrive:
Aveva lasciato un po’ perplesso, il grande mariologo, la risposta data dalla Gospa a una domanda scritta consegnata ai veggenti. Si chiedeva alla Vergine di chiarire il dubbio se tutte le religioni fossero buone. Interrogata, la donna bellissima rispose che “tutte le religioni sono uguali a Dio”. Ma “se questa risposta attribuisce a tutte le religioni una stessa verità, o un identico valore – osservava Laurentin nel libro “Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje” –, l’apparizione sarebbe squalificata, in base al criterio enunciato da S. Paolo secondo cui ‘Anche se un angelo del cielo vi annuncia un vangelo diverso, sia anatema’. E infatti, tale interpretazione squalificante sarebbe falsa e contraria alla fede dei veggenti e al messaggio di Medjugorje. Non si può capire un linguaggio senza collocarlo nel suo ambiente vitale, culturale e linguistico”, proseguiva il mariologo, che aggiungeva: “I veggenti sono estranei a qualsiasi relativismo”.
Per chiarire definitivamente il carattere inaccettabile di questa apparizione, lasciamo la parola al già citato mariologo R. Laurentin e alla sua (strampalata) analisi del contenuto di questo messaggio (dal testo Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje). Fondamentalmente la frase andrebbe relativizzata sotto tre aspetti principali:
- (1) “i veggenti sono estranei a qualsiasi relativismo”
- (2) “Tale ambiguità è significativa per esemplificare il clima ambientale, che permea non solo il linguaggio, ma anche le istituzioni. La correlazione tra religione e nazionalità è costante”
- (3) Chiarificazioni in altri messaggi/situazioni
Ora, vediamo un po’:
- (A) quanto al punto (1) va chiarito che le contraddizioni, gli errori e le stranezze relative ai veggenti e al loro ambiente – anche successivamente agli anni ’80 – sono tante, gravi e ripetute (vedere: [Dossier Medjugorje] Perché il fenomeno Medjugorje non c’entra nulla col Cattolicesimo). Quindi siamo ben lungi da una cristallina e generale adesione alla Tradizione Cattolica;
- (B) la confusione generata dalle parole di questa apparizione è innegabile. La dizione largamente riportata è foriera di errore, come effetto diretto e indiretto. Già questo basterebbe a rendere molto sospetta l’apparizione che – se avviene – ha luogo per portare luce e chiarezza, non caos.
- (C) Anche ammettendo una declinazione “nazionale” della frase l’ambiguità non cessa. Una nazione cattolica è uguale a una nazione musulmana di fronte a Dio? Una nazione cattolica tiepida a una fervente? Le nazioni presenti a Lepanto sui due lati della battaglia erano uguali di fronte al Cielo?
- (D) se è vero che in altri messaggi l’ errore/orrore emerso nell’apparizione del 1981 è stato raddrizzato, questo fatto conferma ancora più nettamente l’inaffidabilità di queste apparizioni che si contraddicono a vicenda, necessitando di essere chiarite, come già accennato al punto (B).
Ultimi commenti