Si tratta di un argomento che verrà “ripreso”, una questione che sarà “ridiscussa”.

Una “applicazione” che dovrà essere elaborata e compiuta, “che andrà affrontata col Papa”.

Sono queste – in estrema sintesi – le parole attribuite al card. Claudio Hummes, relatore generale del Sinodo, dal quotidiano brasiliano Estadão (O Estado de São Paulo).

Ancora più nette le dichiarazioni del porporato citate da VaticanNews (traduzione dal portoghese) sulle aperture dell’esortazione in relazione al documento finale del Sinodo di ottobre:

“In realtà, è un testo molto bello e molto significativo, con molti contenuti, in cui il Papa, infatti, presenta il documento e dice che la Chiesa accetterà il documento, che la Chiesa dovrebbe leggere il documento, che la Chiesa metterà in pratica. Dice chiaramente che tutta la Chiesa si impegnerà a mettere in pratica questo documento finale. E, proprio per questo, non cita alcun numero, nessun testo del Documento finale, esattamente per dire che non ci sono testi che possono essere esclusi – alcuni sì, altri no. È l’intero testo che la Chiesa deve cercare di mettere in pratica. Questo è molto chiaro, ma fa parte di un processo, che anche il Papa ha chiarito, che è un processo. E, quindi, torniamo anche con tutta questa documentazione – che si tratti del Documento finale o dell’Esortazione del Papa, torneremo alle basi lì, ancora una volta, per iniziare insieme alla gente, per iniziare a costruire questi percorsi. Come, quindi, costruire questi percorsi ora, a questo punto del processo – un processo che aveva un punto alto, sì, al Sinodo, ma non si è concluso qui. È un percorso che dobbiamo ancora percorrere, continuare a percorrere, come la Chiesa deve sempre fare nella storia ”.