Non più tardi di qualche giorno fa dalle colonne di Radio Spada ci toccava svolgere l’ennesima – e non necessaria – dimostrazione del carattere profondamente dannoso del fronte conciliare (pseudo)conservatore: Gravissime dichiarazioni del card. Müller su “Querida Amazonia”. Atteggiamento che – lo si dica en passant – non stupisce data la storia, anche recente, di questo porporato: Card. Müller fa distinguo ma “intenzione generale Dichiarazione – Abu Dhabi deve essere apprezzata”
Immaginavamo che qualche specifico indizio nel senso indicato non sarebbe tardato ad arrivare ed eravamo certi che l’operazione Querida Amazonia fosse, a prescindere dalle intenzioni, un vero colpo da maestro della rivoluzione: “Esortazione, colpo da maestro modernista: (quasi) tutti cantano vittoria e la rivoluzione avanza”.
Difficile però pensare che la millimetrica prova di quanto scritto (ovvero l’intrinseca pericolosità delle idee e delle azioni di certa ala “conservatrice”) arrivasse in meno di una settimana.
Ebbene, notizia di oggi, il Corriere (a firma di: Massimo Franco) titola: Papa Francesco scrive al cardinale Müller: disgelo con i tradizionalisti.
Riporta Franco, grassettature nostre:
«Querido hermano», caro fratello, «molte grazie per il libro “Il Papa, missione e dovere” e per il documento sull’esortazione Post-sinodale “Querida Amazonia”, che mi è piaciuto…». La lettera, sette righe in spagnolo vergate con la calligrafia microscopica e inconfondibile di Francesco, è arrivata al cardinale Gerhard Müller con la data del 12 febbraio, lo stemma pontificio e l’intestazione a penna «Santa Marta», l’albergo dentro il Vaticano dove il Papa vive da sempre.
Ancora:
Eppure, doveva in qualche modo immaginarlo. Il suo commento al Sinodo sull’Amazzonia, inviato a Francesco nei giorni precedenti e pubblicato anche sul National Catholic Register, giornale conservatore statunitense, dà atto al Papa di avere compiuto «un atto di riconciliazione».
[…] il teologo conservatore, pupillo di Ratzinger, che non ha mai nascosto le sue perplessità sulla caratura dottrinale dei consiglieri di Francesco, né risparmiato critiche allo stesso Papa. D’altronde, qualche segnale era arrivato già all’inizio dell’anno, in occasione degli auguri ai cardinali per l’Epifania. Stringendo la mano alla fila delle «porpore», quando Francesco è arrivato davanti alla figura imponente di Müller hanno scambiato qualche battuta vivace. Il cardinale gli ha fatto notare scuotendo la testa che tra gli amici di Bergoglio c’è chi lo considera un nemico del Papa. Sorridendo, il pontefice gli avrebbe risposto di non fare caso a certe sciocchezze, aggiungendo che gli voleva bene. Ma il vero cenno di riconciliazione è rappresentato dalla dissertazione di Müller sul controverso Sinodo sull’Amazzonia, e sul messaggio scritto ricevuto in risposta nei giorni scorsi.
C’è poco da aggiungere.
La terza via di querida da usare con gli oppositori, eccola.
https://opportuneimportune.blogspot.com/2020/02/se-parliamo-esplicitamente-querida.html
La terza via di querida del sognatore amazzonico, quella da usare con gli oppositori resistenti o fastidiosi.
“che cosa volevasi dimostrare”…. che in un bordello non tutti i tenutari son d’accordo sulle regole che vi presiedono?
li vedete come ridono soddisfatti e si tengono felici per mano: il Gatto e la Volpe, e in mezzo, su cui ridere, Pinocchio, il povero cattolico ingoia-rospi, che sì comunque dicono cose strane, ma pur sempre nostre guide sono….basta solo farglielo sapere….
E loro ridono e si divertono!