Alcune premesse.
1. Chiunque abbia letto il testo dell’esortazione Querida Amazonia non può negare la portata ecclesialmente devastante dei suoi contenuti, prima e oltre la questione del celibato. Ne abbiamo fatto un’estrema sintesi qui, citando il testo: Tutto il peggio di Querida Amazonia.
2. Sebbene il card. Müller non possa dirsi nemmeno un “conservatore” (con le virgolette), invitiamo a leggere alcune riflessioni preliminari contenute in questo ulteriore articolo: “Esortazione, colpo da maestro modernista: (quasi) tutti cantano vittoria e la rivoluzione avanza”.
Chiarito questo, non si può non restare sconcertati di fronte alle gravissime affermazioni del porporato tedesco rispetto all’esortazione appena uscita, contenute in una sua lettera intitolata “Un Documento di riconciliazione” pubblicata dal NCRegister. La esponiamo ai lettori, commentando in grassetto alcuni passaggi.
A Document of Reconciliation
On Pope Francis’ Post-Synodal Letter Querida Amazonia
By Cardinal Gerhard Müller
[…] It refers to the final document of the Amazon Synod on October 6-27, 2019, and the Pope does not draw from it any dramatic and disconcerting conclusions.
Bergoglio “non trae dal Sinodo alcuna conclusione drammatica e sconcertante”? Verrebbe da chiedere quale esortazione abbia letto il cardinale, soprattutto nella parte in cui si rimanda all’applicazione del Documento finale del Sinodo.
[…] The entire letter is written in a personal and attractive tone. The Successor of Peter, as the universal shepherd of Christ’s flock and as the highest moral authority in the world, wants to win all Catholics and Christians of other denominations, but also all people of good will for a positive development of this region, so that our fellow men and fellow Christians living there may experience the uplifting and unifying power of the Gospel. We are to work together, locally and globally, in solidarity for the common good. The Pope does not want to fuel existing political, ethnic and inner-Church conflicts and conflicts of interest, but rather to overcome them. May all take the Holy Father as a model for themselves, for the promise is valid for all: “Blessed are the peacemakers, for they will be called children of God. (Matthew 5:9).
Una lettera scritta con tono “personale e attrattivo”? Che mira a uno “sviluppo positivo della regione”? “Possano tutti prendere come modello per se stessi” Bergoglio? Sono espressioni che si commentano da sole.
[…] In the first three chapters of this letter, everyone can only agree with the Holy Father with all their heart. This does not exclude the possibility that some details could be evaluated differently by experts, or even presented in greater detail. But the whole text is a pastoral letter of prophetic power that cannot be read like a dispassionate scientific study.
“Nei primi tre capitoli di questa lettera, tutti possono solo essere d’accordo con il Santo Padre con tutto il loro cuore”? “L’intero testo è una lettera pastorale di potere profetico”? Ci continuiamo a chiedere se parliamo della stessa esortazione, quella giunta a coronamento di un Sinodo dalle tinte panteistiche che ha portato Pachamama dentro la Basilica di San Pietro.
[…] This text could also have the reconciling effect of reducing internal Church factions, ideological fixations and the danger of inner emigration or open resistance. It is to be hoped that the interpreters of this document will refrain from unnecessary harshness and take up the concerns of the Holy Father like true sons and daughters of the Church in a spirit of agreement and collaboration. *
Capito? “Questo testo potrebbe anche avere l’effetto di conciliare le fazioni interne della Chiesa, ridurre le fissazioni ideologiche” ed evitare “resistenze aperte”! “Si spera che gli interpreti di questo documento si astengano da inutili durezze e assumano le preoccupazioni del Santo Padre come veri figli e figlie della Chiesa in uno spirito di accordo e collaborazione”. Insomma: stemperare tutto e collaborazione?
Un testo vergognoso!
* Tale definizione del documento bergogliano come “conciliazione” richiama in modo inquietante (ma non sorprendete visto il personaggio Muller) alcune tesi moderniste condannate da San Pio X nella profetica Pascendi: “Circa il magistero ecclesiastico così essi la pensano: la società religiosa non può veramente essere una senza unità di coscienza nei suoi membri e senza unita di formola. Ma questa duplice unità richiede, per così dire, una mente comune, a cui spetti trovare e determinare la formola, che meglio risponda alla coscienza comune: alla qual mente fa d’uopo inoltre attribuire un’autorità bastevole, perché possa imporre alla comunanza la formola stabilita. Or nell’unione è quasi fusione della mente designatrice della formola e dell’autorità che la impone, ritrovano i modernisti il concetto del magistero ecclesiastico. Poiché dunque in fin dei conti il magistero non nasce che dalle coscienze individuali ed a bene delle stesse coscienze ha imposto un pubblico ufficio; ne consegue di necessità che debba dipendere dalle medesime coscienze e debba quindi avviarsi a forme democratiche … Or, restando tuttavia nella teoria della evoluzione, vuole di più osservarsi che quantunque i bisogni servano di stimolo per la evoluzione, essa nondimeno, regolata unicamente da siffatti stimoli, valicherebbe facilmente i termini della tradizione, e strappata così dal primitivo principio vitale, meglio che a progresso menerebbe a rovina. Quindi studiando più a fondo il pensiero dei modernisti, deve dirsi che l’evoluzione [dei dogmi] è come il risultato di due forze che si combattono, delle quali una è progressiva, l’altra conservatrice. La forza conservatrice sta nella Chiesa e consiste nella tradizione. L’esercizio di lei è proprio dell’autorità religiosa; e ciò, sia per diritto, giacché sta nella natura di qualsiasi autorità il tenersi fermo il più possibile alla tradizione; sia per fatto, perché sollevata al disopra delle contingenze della vita, poco o nulla sente gli stimoli che spingono a progresso. Per contrario la forza che, rispondendo ai bisogni, trascina a progredire, cova e lavora nelle coscienze individuali, in quelle soprattutto che sono, come dicono, più a contatto della vita. Osservate qui di passaggio, o Venerabili Fratelli, lo spuntar fuori di quella dottrina rovinosissima che introduce il laicato nella Chiesa come fattore di progresso. Da una specie di compromesso fra le due forze di conservazione e di progressione, fra l’autorità cioè e le coscienze individuali, nascono le trasformazioni e i progressi“.
ma perché meravigliarsi delle dichiarazioni di quest’ altro cardinale, anche lui todesco? Non era questi il custode della fede a nome del distruttore della fede il detto papa Ratzinger, altro tedesco? In qualità di “custode” della fede cattolica non è costui, da spudorato ciarlatano,in aria professorale, colui che ha disonorato la vergine Santissima? Da questa gentaglia, vorreste che ci fossero dichiarazioni sensate in ordine all fede cattolica? maledetti sono nella loro apostasia, grassi e tronfi perché liberi di pascersi nel pascolo cattolico senza che i cattolici, poveretti, li prendano a pedate e li caccino fuori dello steccato, a guadagnarsi la vita con le loro forze, che sarebbe meno miserabile di quello che è?
Per venire al caso del ragionamento di questo portento in veste (e dote) cardinalizia, che cosa nascerebbe dallo scontro tra autorità e coscienze individuali, cioè tra le forze della conservazione e quelle della progressione, in ordine alla verità su Maria Madre di Gesù? Che a Maria Santissima si nega lo stato di verginità prima durante e dopo il parto di Gesù, come da dottrina cattolica ‘tradizionale’. Che progressione della verità è quella quando per essa si arriva a negare la verità come era proclamata fino ad allora ? Come dire che uno progredisce quando si annulla e si nega ….
Così per il caso della dottrina sull’ Eucarestia, dove per effetto della progressione qui indicata, del famoso compromesso tra autorità e coscienze individuali, di cui si blatera, si giugge ad affermare che “ il pane ed il vino eucaristico” sono semplici “segni della presenza salvifica di Gesù, quindi alla negazione nuda e cruda ella verità cattolica…
Siamo, appunto, alla realtà della nuova chiesa cattolica romana: : da questo ragionamento bizzarro, che il progresso della verità nasce da un continuo compromesso tra ‘autorità’ e ‘coscienze individuali’, siamo allstato di una chiesa che non è più cattolica, che la chiesa cattolica combatte e rinnega, nella sua dottrina e nella sua disciplina millenaria.
E poi il cardinale sofisticone qui in oggetto, potrebbe di grazia dirci dove sarebbe quell’ ‘autorità’, scontrandosi con la quale le ‘coscienze individuali’ si addiverrebbe alla ‘progressione’ della verità??? Quando dal principio, questa ‘autorità ‘ è stata essa essa stessa rappresentanza, anzi motrice, delle più eversive forze progressive (ed eversive)???
Come Gesù interpreta la tradizione nei VV. Questo il criterio-guida altrimenti se ne fa una questione tra dicasteri e cattedre.
e tutto questo discorso del Mueller – giova ancora ripeterlo alle orecchie, dure, degli orfani piangenti di ‘papa ratzinger’ – sta a dimostrare la qualità della fede di colui che dal ‘sommo soglio’ chiamò questo bel tomo, e rubicondo, a svolgere il Santo Ufficio di difensore della Fede, pardon,a ricoprire l’incarico di Prefetto della Congregazione della Fede— appunto, a presiederla per deviarla ai loro fini distruttivi…
Interpreta solo la parola di Gesu’. A differenza del papocchio Bergoglio.
BBruno, una bella tisana calmante non ti farebbe male.
Un’affermazione categorica non è un’argomentazione.
Una battuta non è una risposta.
Se una verità (nuova) è il contrario della verità (antica), una delle due è una balla. O, rassegnamoci, tutte due balle…M a io a questo ‘tertium’ non ci sto.
Auguri ai forti di stomaco, per i quali questa o quella per loro pari sono….