Per fare al meglio il mio lavoro di “cathofoodblogger” (è uno degli hashtag che uso su Instgram), anche per questa Quaresima vi proporrò diverse ricette di magro. Le regole odierne per il digiuno e l’astinenza fanno ridere i polli ed io, da antica quale sono, salute permettendo (soffrendo di gastrite, devo mangiare ogni tre ore, come i neonati) da qualche anno a questa parte cerco di vivere questo periodo più o meno come si faceva fino a sessant’anni fa. Gli anni passati perdevo anche qualche chilo, invece l’anno scorso, sarà che avevo appena aperto il blog, ne persi solo uno…

La prima ricetta che vi propongo è la zuppa medioevale di verza. Dovete sapere che nel Medioevo si ricorreva a trucchetti per mangiare cose gustose senza contravvenire alle regole dell’astinenza. Ad esempio, dato che era proibito mangiare non solo la carne ma qualsiasi prodotto animale (praticamente erano vegani ante litteram ma con fini molto più nobili), come latte e uova, si svuotavano i gusci di queste ultime e li si riempivano con mandorle pestate per simulare gli albumi. Fantasiosi questi medioevali.

Ho preso questa ricetta in una delle schede “Il Ricettario della Buona Cucina” della De Agostini, nella quale c’è scritto che è tratta da un ricettario francese risalente al Medioevo. L’opera è anonima e in nota viene detto che questa zuppa era gradita anche in Inghilterra. Infatti, intorno al 1300, le cucine francesi ed inglesi erano piuttosto simili ed entrambe abbastanza semplici. L’aggiunta del macis (il mallo della noce moscata, che io non ho trovato, quindi ho usato la noce moscata), molto gradito agli inglesi, conferma quanto specificato nella nota dal cuoco medioevale. Oramai saprete che ogni volta che leggo questa parola mi vengono gli occhi a cuore, però devo fare un mea culpa: nella ricetta originale si parla, tra gli ingredienti, di acqua di fonte ma io ho usato l’acqua del rubinetto. Dite che sono stata poco medioevale?

DOSI: 4 persone

DIFFICOLTA’: Bassa

PREPARAZIONE: 15 minuti

COTTURA: 40 minuti

COSTO: Basso

INGREDIENTI:

  • 700 g di verza
  • 2 scalogni
  • 2 porri
  • 2 chiodi di garofano (da macinare)
  • 1 pizzico di zafferano
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 2 l circa di acqua
  • 2 cucchiai di olio EVO
  • Sale q.b.

PREPARAZIONE:

Per prima cosa, pulite la verza eliminando le foglie esterne se rovinate; eliminate il torsolo, tagliatela in 8 spicchi e lavateli in abbondante acqua fredda, dopodiché scolateli e tagliateli a striscioline. Poi pestate i chiodi di garofano in un mortaio.

A questo punto, sbucciate gli scalogni, lavateli e tritateli finemente; eliminate le radici e le foglie esterne più dure dai porri, quindi lavateli e tagliateli a rondelle non troppo sottili.

Poi mettete a sciogliere lo zafferano in una ciotolina con un po’ d’acqua tiepida. Intanto, scaldate leggermente l’olio in una pentola, unitevi gli scalogni e i porri, fateli appassire per qualche minuto senza lasciarli colorire, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Ora, aggiungetevi la verza, i chiodi di garofano, lo zafferano, la noce moscata, il sale ed infine versatevi abbastanza acqua da coprire la verza. Portate a ebollizione e poi abbassate il fuoco, continuando la cottura a fuoco moderato, con coperchio, per circa 30 minuti, fino a quando la verza sarà diventata tenera. Infine, regolate di sale e servite calda.

Vi consiglio di servire questa zuppa accompagnandola con delle fettine di pane integrale leggermente tostate.

Alla prossima ricetta,