Sì, è vero: un romanzo scritto decenni fa parlava di un virus polmonare letale – o meglio: di un’arma biologica – chiamata Wuhan-400, creata appunto nei laboratori della citta cinese di Wuhan.

Il romanzo originale è del 1981, scritto da Dean Koontz e intitolato “The Eyes of Darkness”. Parliamo di uno dei massimi romanzieri americani, autore di numerosi best-seller, da cui sono stati tratti film e spettacoli televesivi.

Appena si è diffusa la notizia di questa “coincidenza” gli opposti estremismi dei complottisti un tanto al chilo da un lato e dei cosiddetti antibufala dall’altro (usare grande prudenza sia per gli uni che per gli altri) si sono scatenati.

Cerchiamo di stare ai fatti e di chiarirci le idee partendo dalle notizie ufficiali.

In base a quanto riportato da Snopes – scrive il Sussidiarionel libro il virus Wuhan-400 ha avuto un tasso di mortalità del 100 per cento, mentre l’attuale tasso di mortalità del Coronavirus è del 2 per cento circa.

Aggiunge Open che il libro originale, quello pubblicato nel 1981, era ambientato nell’Unione sovietica e per la precisione nella cittadina di Gorki Leninskie. Disciolta l’Unione il 25 dicembre 1991, nel 1996 l’autore pubblica una nuova versione ambientata a Wuhan, in Cina. […] Insomma, a seguito della caduta dell’Unione sovietica al libro mancava quel sentimento di timore di un virus letale creato da una super potenza come quella dell’epoca. Per rendere nuovamente viva la storia l’autore ha scelto un’altra super potenza rossa, la Cina, individuando la città di Wuhan come la sostituta di Gorki. Il virus, dunque, cambiò nome da «Gorki-400» a «Wuhan-400».

Le coincidenze tra romanzo e realtà non vanno esagerate ma certamente ci sono (luogo, virus polmonare pericoloso) e sono da valutate anche alla luce dei legami “profetici” che hanno avuto luogo tra certa letteratura di successo e determinati sviluppi socio-politici poi avvenuti (si pensi al caso di Huxley).

Siamo probabilmente nel campo delle curiosità e ognuno tragga liberamente le sue conclusioni.