Ecco emergere un nuovo scivolone della gospa, che a quanto pare sa poco o nulla di Dottrina Cattolica.
I bambini abortiti? Non vanno nel limbo ma direttamente in paradiso. Insomma: la distinzione tra peccato originale e peccato attuale – uno dei cardini fondamentali della Fede – sarebbe irrilevante.
Del resto, che la Chiesa insegni tradizionalmente l’esatto contrario della gospa è cosa nota. Pio XII ha affermato in maniera inquivocabile:
Nella presente economia non vi è altro mezzo per comunicare questa vita al bambino, che non ha ancora l’uso della ragione. E tuttavia lo stato di grazia nel momento della morte è assolutamente necessario per la salvezza; senza di esso non è possibile di giungere alla felicità soprannaturale, alla visione beatifica di Dio. Un atto di amore può bastare all’adulto per conseguire la grazia santificante e supplire al difetto del battesimo: al non ancora nato o al neonato bambino questa via non è aperta.
Ecco il video della “veggente” Mirjana, al minuto 1:15:
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mandiamola al catechismo, lei e la sua corte….
Il limbo non è mai stato una definizione della Chiesa (dogma). Era solo un’idea teologica, fondata sulla necessità del battesimo per la salvezza. Oggi dice che i bambini che muoiono senza battesimo sono affidati alla misericordia di Dio. Ed è più logico pensare che vanno in paradiso, appunto per la misericordia divina. CCC n° 1261.
Se vanno direttamente in Paradiso pongono dei problemi teologici sul sacramento del Battesimo come indispensabile per la salvezza eterna. Che ognuno di noi, compresi i poveri bimbi abortiti, è affidato alla misericordia di Dio è ovvio ma detto così appare troppo semplicistico.
Le parole, seppur belle e auspicabili, andrebbero spiegate e non liquidate in poche righe.
Speculando sulla abusata “misericordia divina”, Lutero insegnava:
“pecca fortiter sed crede fortius” ovvero:
Pecca quanto ti pare, tanto, poi, la “misericordia divina”…
Non è affatto ovvio, e anzi è falso, che i bimbi abortiti possano andare in paradiso secondo la fede della Chiesa: sono i fanciulli che possono usare almeno minimamente della ragione, e che hanno avuto una loro effettiva vita vissuta, che lo possono fare. Chiaro? Gli infanti neonati e i feti abortiti, i quali non siano battezzati, non lo sono oggetto di quelle considerazioni catechetiche possibiliste le quali invece riguardano appunto i fanciulli non più neonati. Viceversa, i neonati che sono battezzati vanno in paradiso, pur senza vantare anche poi una loro gloria nel giorno del giudizio universale.