Giornate convulse e cariche di contraddizioni.

Abbiamo visto la CEI – tra fughe in avanti e retromarce – arrivare a sostenere di aver chiuso le chiese “per senso di appartenenza alla famiglia umana”: La CEI chiude le chiese “non perché lo impone lo Stato ma per senso di appartenenza alla famiglia umana”.

Ma fortunatemente non è mancata anche qualche buona notizia:

Tuttavia, nel marasma generale, ha continuato a diffondersi una credenza falsa o, detto in altri termini, una bufala. Ovvero che l’accesso ai luoghi di culto sia assolutamente vietato.

Nulla di più assurdo. Basterebbe leggere il Q&A diramato dal governo per averne la conferma. Alla voce “CERIMONIE, EVENTI E ATTIVITÀ RICREATIVE“, questione 2, è scritto:

Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.
Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.

Rispettando lo spirito e la lettera del decreto e senza commettere imprudenze o atti fuori luogo è dunque possibile recarsi ai luoghi di culto per pregare, onorare immagini, accendere candele, venerare reliquie, ecc.

Cerchiamo di mettere fine alle inesattezze su questo punto.