Credendum est magis soli Mariae veraci,
quam Iudaeorum turbae fallaci”

Si riaccende la polemica su san Simonino di Trento.
Mentre la Archidiocesi di Trento degrada il martirio di quello che fu il miracoloso patrono di Trento a “fake news” (vedi qui e qui), non paga di averne nel 1965 abrogato il culto e occultato la spoglia; il giovane ma brillante pittore cattolico Giovanni Gasparro ha egregiamente prodotto la squisita tela “Martirio di San Simonino da Trento, per omicidio rituale ebraico“, pubblicata sulla pagina Facebook dell’artista il 24 marzo scorso, nella festa del Santo fanciullo “crudelissimamente trucidato dai Giudei, il quale poi rifulse per molti miracoli”.
L’opera non è sfuggita ai guardiani della pretesa ortodossia storica che, vindici del sempre insorgente presunto antisemitismo, è caduta in una col suo autore sotto gli strali del Sito Ufficiale della Comunità Ebraica di Milano, del Times of Israel, del Jerusalem Post, dell’ Anti-Defamation League, el Simon Wiesenthal Center (che ha scritto anche alla Segreteria di Stato per reclamare provvedimenti, vedi qui) e di altri.
Sconcertante per un cattolico, al di là della negazione per partito preso di fatti storici – rimandiamo a nostri precedenti approfondimenti sul tema (vedi qui e qui) – l’ossessivo richiamarsi da parte di costoro a Nostra Aetate, il documento del Vaticano II che sancisce l’inizio del dialogo giudaico-cristiano: dei non cattolici non si appellerebbero mai a un documento di un Concilio ecumenico della Chiesa … se non fosse notorio che quel documento uscì dalla mente di Jules Marx Isaac, storico e membro della Massoneria, che accusava i cristiani di aver fomentato secoli di antisemitismo soprattutto attraverso quei falsi storici che secondo lui sarebbero i Vangeli (vedi qui per approfondenti).
Non ci attendiamo che la gerarchia ecclesiastica difenda questo coraggioso pittore che pone il suo talento a servizio della Religione Cattolica e dei suoi Santi: per la tendenza giudaizzante che la caratterizza da molto, troppo tempo, come ha ottimamente messo in luce Don Curzio Nitoglia nel suo saggio Non abbiamo fratelli maggiori pubblicato dalle nostre Edizioni.
Noi, da parte nostra, esprimiamo a Giovanni Gasparro, cui va il merito di aver onorato un Santo contro cui si scagliano ancora gli eredi di coloro che consideravano una fake news persino la Resurrezione di quel Nazareno che avevano ucciso sulla croce, tutta la nostra solidarietà umana e cristiana e gli formuliamo i più fervidi auguri e le più copiose benedizioni celesti, auspice l’intercessione del miracolosissimo santo Simonino.

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