di Charlie Bunga Banyangumuka

Noi varesotti non abbiamo moltissimi santi; possiamo vantare il beato Nicone, eremita di Barasso, le beate Caterina e Giuliana oppure i martiri cavalieri Gemolo ed Imerio
Come località sperduta dunque, abbiamo poche figure di santità eroica ma quelle poche figure ce le teniamo ben strette.
Una di queste è Domenico Zamberletti.
Nato nel 1936 dai proprietari dell’albergo del Sacromonte, Domenico crebbe manifestando subito segni di profonda e vissuta Fede; voleva che ogni giorno i cuochi preparassero un piatto per “il Cristo affamato” ovvero per quei bisognosi che bussavano alla sua porta. Con il personale dell’albergo si mostrava socievole e disponibile, non trattando nessuno come un padrone.
Provetto musicista, alla “veneranda” età di nove anni divenne organista ufficiale del Santuario ed era solito improvvisare melodie all’organo così come le suggerisse il suo cuore.
Devotissimo di San Domenico Savio, il giovane Zamberletti studiò nel liceo salesiano di Varese ed era solito rimanere assorto in preghiera davanti ai quadri dei patroni.
Più volte disse di voler diventare sacerdote ma nel gennaio del ’49 gli fu diagnosticata la leucemia; Domenico sopportò con pazienza la malattia :“Mi sarebbe piaciuto tanto aver potuto tenere Gesù nelle mie mani, ma si vede che devo essere sacerdote in Paradiso”.
Morì il 29 maggio del 1950, compianto da tutti.
Un episodio singolare della sua via merita menzione particolare.
Domenichino era un chierichetto e come tanti fanciulli del borgo del Sacromonte prestava servizio alla Santa Messa.
Un giorno giunsero in pellegrinaggio molti cittadini da Varese col loro nutrito stuolo di chierichetti che usurparono il posto di Domenico e i suoi.
Per servire a tutti costi Messa, il cerimoniere Zamberletti escogitò un piano dalla furbizia apostolica; con inganno, condusse i varesini nella torre campanaria a far contemplare loro i meccanismi.
Mentre erano stupefatti dal congegno, Domenico li chiuse dentro e lesto andò a servire Messa coi suoi fedelissimi.
«Mamma mi viene incontro la Madonna!».
Le sue ultime parole quaggiù.
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