Non solo un allungamento dei tempi ma pure un inasprimento delle misure. Si parla già del 1° maggio come orizzonte e c’è chi ipotizza blocchi della scuola a lunga durata.

Insomma, gli scenari che suggerivamo con gli articoli

non erano distanti dalla realtà.

Scrive oggi La Stampa:

Giuseppe Conte deve dare al più presto più di una risposta. Sa, per esempio, che è probabile, come raccontano fonti del suo governo, che la chiusura del Paese arriverà almeno fino al 1 maggio. E forse già questa sera dovrà decidere come e quando attuare la stretta ulteriore che da 24 ore è diventata una certezza. […]

Nel frattempo una dopo l’altra si sommano richieste e strappi dei governatori e dei sindaci. I contagi sono in aumento ovunque e così i presidenti delle Regioni, forzando le proprie prerogative e senza aspettare il via libera da Roma, si chiudono sempre di più. L’esercito è in strada ufficialmente in Campania e in Sicilia. Presto i controlli si allargheranno altrove, anche perché il Viminale ha dato facoltà ai prefetti di decidere zona per zona. Non è escluso anche che la polizia possa arrivare a monitorare gli spostamenti dei cittadini via cellulare, come richiesto dal governatore veneto Luca Zaia.

Aggiunge Libero:

Fino ad ora nulla fa presagire la fine della pandemia entro il 6-10 giugno, periodo in cui è prevista la chiusura dell’anno scolastico.

Con un picco del virus a fine marzo potremmo – seguendo i modelli di previsione – liberarci del Covid- 19 a metà maggio o, nella migliore delle ipotesi, a metà aprile se i tempi di guarigione del Paese si spostano verso l’inizio di giugno.