Foto d’archivio, gnuckx / CC BY

Come di prassi – prima di iniziare qualsiasi discorso su questi oracoli balcanici – rimandiamo all’articolato dossier in cui è puntualmente e ampiamente dimostrato come questi NON siano riconducibili ad apparizioni mariane.

Chiarito ancora una volta che la gospa non è e non può essere in alcun modo Maria SS., passiamo a dare uno sguardo ad alcuni fatti recenti.

Recentemente diffondevamo la notizia: La “veggente” Mirjana annuncia che non avrà più apparizioni il 2 del mese (con nostro commento).

Senza voler dar alcun giudizio in foro interno è necessario registrare che – come notato dal blog dello specialista Marco Corvaglia (sito interessante di cui pure non condividiamo l’impostazione generale) – le “apparizioni” di Mirjana, ora concluse, “si svolgevano in pubblico, in località Croce Blu, davanti ad una folla sterminata di fedeli“.

Si noti che

alla fine di febbraio 2020, è stata pubblicata la Relazione finale della commissione pontificia d’inchiesta su Medjugorje, in cui si stigmatizzano i “molti indizi di protagonismi spirituali esibiti” [S. Gaeta, Dossier Medjugorje, San Paolo Edizioni, 2020, p. 82] da parte dei “veggenti” e si aggiunge: “Sembra opportuno chiedere ai presunti veggenti di vivere le asserite apparizioni in maniera non così pubblica come attualmente avviene […]” [ivi, p. 118].

Sebbene le autorità moderniste abbiano ben poco titolo per dar giudizi credibili è certamente impressionante notare come persino queste non possano non riconoscere i “problemi” del medjugorismo.

Si registri, tra l’altro, un altro fatto singolare. Le apparizioni mariane non raramente sono avvenute e hanno avvicinato i fedeli in momenti tragici della storia. Pensiamo a Lourdes nella Francia scristianizzata dalla Massoneria, pensiamo a Fatima nel tempo della Grande Guerra, pensiamo alle mille manifestazione di Maria nel corso di pestilenze e battaglie. I santuari mariani, come scogli in mare tempestoso, erano i luogi in cui si cercava Maria, Refugium peccatorum, Auxilium Christianorum.

Dom Prosper Guéranger parlando di ciò che San Carlo Borromeso mise in atto in tempo di peste annota: “In mancanza di autorità locali, organizzò il servizio sanitario, fondò o rinnovò ospedali, cercò denaro e vettovaglie, decretò misure preventive. Soprattutto provvide ad assicurare il soccorso spirituale, l’assistenza ai malati, il seppellimento dei morti, l’amministrazione dei Sacramenti agli abitanti confinati nelle loro case, per misure prudenziali. Senza temere il contagio, pagò di persona, visitando ospedali, guidando le processioni di penitenza, facendosi tutto a tutti come un padre e come un vero pastore” (da L’anno liturgico – II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, Paoline, Alba 1959, pp. 1245-1248).

Ebbene, qui accade l’esatto contrario. Le apparizioni – eccessive e petulanti – dopo decenni di smodata logorrea, calano improvvisamente e lasciano senza “messaggi del 2 del mese” una delle “veggenti”.

Non solo: in questi giorni di coronavirus l’intero bazar turistico-ristoraritvo-pseudodevozionale medjugoriano appare come una landa desolata.

A descrivere la situazione è un recente reportage del sito Luce di Maria (invitiamo a guardare le immagini nel link) che arriva a parlare di “un periodo di desolazione senza precedenti“. Non solo:

Pochissimi, riporta il nostro inviato, gli italiani giunti nel luogo mariano nella giornata del 2 marzo. Seppur ancora aperte le frontiere in quella data, la percezione di quanto sarebbe accaduto di li a poco si era iniziata già a verificare tra la collettività. Stessa situazione per quanto riguarda la giunta di pellegrini dal resto del mondo: “Pochi i pullman anche dal resto d’Europa”, ci spiega Gianluca.

[…]

Nell’arco di cinque, sei giorni, si è presa la culminante decisione di chiudere le frontiere: dapprima per i Paesi considerati più in crisi, tra cui l’Italia, poi (come abbiamo notato) per tutti, dal momento che l’emergenza è diventata mondiale. “A Medjugorje non arrivano pellegrini”, chiaro il messaggio che ci restituisce il nostro inviato.

Poi, un dato che fa riflettere (grassettature sempre nostre):

Non si è interrotta la celebrazione delle Sante Messe e della Celebrazione Eucaristica. Dunque, la disposizione di interruzione delle celebrazioni non è stata attuata a Medjugorje, ma, le persone effettive sono poche. Gianluca, che si è recato personalmente alla Santa Messa croata, ha potuto notare l’effettiva e drastica diminuzione di fedeli all’interno della Chiesa. “Ho potuto contare al massimo quaranta persone all’interno della Chiesa”, spiega l’inviato al nostro capo-redattore Cristiano.

Ciò che preoccupa maggiormente è che ad aggiungersi al drastico calo dei pellegrini provenienti da tutto il mondo, si è verificata una diminuzione della presenza dei fedeli locali. Si nota un effettivo calo delle presenze di coloro che abitano nei pressi del luogo mariano e che erano soliti recarsi alla Santa Messa di Medjugorje il sabato sera o la domenica mattina.

Difficile aggiungere altro.