Secondo la tradizione questa antifona mariana, che sostituisce l’Angelus dal Sabato Santo al Sabato precedente la Domenica della Santissima Trinità, venne cantata dagli Angeli per annunziare a San Gregorio Magno che allora stava conducendo una processione penitenziale la cessazione di una fiera pestilenza (vedi qui). Già recitata nella Chiesa – basti pensare alla menzione che ne fa l’Alighieri nel XXIII canto del Paradiso – e copiosamente arricchita di sante indulgenze, fu consacrata come antifona del tempo pasquale da Benedetto XIV.

Regina coeli, laetare, alleluia.
Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
Ora pro nobis Deum, alleluia.

V. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.

Oremus
Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Iesu Christi mundum laetificare dignatus es, praesta, quaesumus, ut per eius Genetricem Virginem Mariam perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.


3 Gloria Patri


Regina del cielo, rallegrati, alleluia.
Colui che hai meritato portare nel grembo, alleluia,
È risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.

V. Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, alleluia.
R. Il Signore è veramente risorto, alleluia.

Preghiamo
O Dio, che per mezzo della gloriosa risurrezione del tuo Figlio e Signor nostro Gesù Cristo ti sei degnato di rallegrare il mondo: per intercessione della Sua Madre, la Vergine Maria, concedi a noi di godere la gioia della vita eterna.Per il medesimo Cristo nostro Signore. Così sia.



INDULGENZE : Ai fedeli che al mattino, al mezzogiorno e alla sera o appena possono, dopo il suono dell’Angelus recitano questa preghiera coi versetti e l’oremus, oppure dicono 5 Ave Maria con devozione, è concessa l’indulgenza di 10 anni ogni volta; plenaria alle solite condizioni se per un mese intero ogni giorno avranno detto tale preghiera. (Messale Romano Quotidiano, ed. Marietti, 1960, p. 1589)