Il delicato mondo del grigiore arcobaleno è in tilt: il coronavirus farà saltare le loro tristi carnevalate per l’anno in corso. Ormai il conto degli eventi annullati o rimandati arriva vicino ai 200.
A darne il mesto annuncio è Gayburg:
Sono oltre 150 i Gay Pride sparsi in tutto il mondo che hanno già cancellato o posticipato indefinitamente la manifestazione a causa della pandemia scatenata dal Coronavirus. Oltre al Pride di Londra, Madrid, Tokyo e Los Angeles, anche in Italia è prevedibile che molti cortei subiranno variazioni. Ad oggi, i primi comitati ad aver annullato l’appuntamento sono quelli del Vicenza Pide, del Parma Pride e dell’Umbria Pride.
L’Epoa ha anche prediscposto una mappa interattiva con tutte le date cancellate o posticipate.
Per ulteriori approfondimenti sull’ideologia LGBT e sulle sue aberrazioni rimandiamo a RS-Encyclopædia, sezione Bioetica e famiglia. Ricordiamo inoltre la pubblicazione del volume Dal divorzio al gender – famiglie centrifugate e identità liquida: una dissoluzione dalle origini remote.
La speranza è che dopo questa terribile pandemia si riesca a organizzare una robusta contro-offensiva Cristiana sul piano politico e culturale, perché la battaglia contro i delirii lgbt è difficile e importante. Altrimenti sarà anche peggio di prima.
dove è finito il loro orgoglio? Nei pianti di disperazione per l’oscenità loro impedita ( finalmente da una forza superiore), invece che interrogarsi davanti al segno? Beh, che si disperino pure, senza neppure potere accusare di bigottismo moralistico l’attacco del virus e muovergli contro azioni penali o minacce di morte!! Fate pena!
In America il “Winter Pride” avvenuto il mese scorso ha fatto un’accetta di morti da Coronavirus….
Può essere l’esilio di milioni di noi, costretti a rivedere stili di vita e priorità, ma è anche -fortunatamente- l’esilio di una pustola chiamata LGBT, che sopravvive solo grazie a fiumi di denaro elargiti da magnati americani, case (un tempo) di animazione americane, ricchi imprenditori e associazioni sparse in tutto il mondo, ambasciate, imprese. Basti pensare che in occasione della sfilata carnevalesca che organizzano a Milano fanno il giro di centinaia e centinaia di aziende, comprese quelle di Monza Brianza e anche oltre. Lo dico perché ho un parente che lavora presso una di queste aziende. C’è una giustizia anche su questa terra, e quando si ripete, magari senza sapere che cosa si sta dicendo, che “niente sarà più come prima”, si deve alludere anche al ridimensionamento di queste patetiche manifestazioni, le uniche che si perpetuano ogni anno fra gruppi di gente che si ritiene, più o meno ingiustamente, discriminata. Qualcuno più grande di noi e di loro ci sta mettendo mano.