di Nicolò Volpe

In occasione del 105° anniversario del genocidio degli Armeni ad opera dei Turchi ottomani spalleggiati da bande di irregolari curdi vogliamo ricordare brevemente la figura di Monsignor Ignazio Maloyan (1869 – 1915) arcivescovo (eparca) armeno-cattolico di Mardin in Turchia.

Pastore zelante ed instancabile nel curare il suo gregge sia dal punto di vista spirituale che materiale subì la prima fase della persecuzione anticristiana quando il 30 aprile 1915 i soldati turchi misero a soqquadro l’arcivescovado distruggendo archivi e documenti col pretesto che vi fossero custodite delle armi.

Arrestato la sera del 3 giugno, dopo giorni di atroci torture in cui i suoi aguzzini tentarono più volte di farlo rinunciare all’unica vera Fede affinché divenisse maomettano venne ucciso l’11 giugno in odium fidei con un colpo di pistola al collo. Prima di conquistare la corona del martirio Monsignor Maloyan disse “Dio mio, abbi pietà di me. Nelle tue mani, consegno il mio spirito”.

Vogliamo concludere in questi tempi funesti anche per uomini e donne di buona volontà con queste parole di Monsignor Ignazio:

Siate dunque forti e siate sicuri che Dio vi fortificherà sempre. Non abbiate paura, Dio vi fortificherà. Pensate a me che vivo isolato tra queste montagne, resisto alle sofferenze e alle malattie. Ho bevuto il calice amaro fino in fondo, di questo voi siete testimoni: sappiate bene che questo calice può essere anche dolce soprattutto se noi lo mischiamo al calice bevuto da Gesù”.