La Cattedrale di Andria conserva dal 1308 una Spina della Corona che dalla soldatesca di Pilato fu imposta per beffa a Nostro Signore Gesù Cristo. Questa perinsigne Reliquia della Passione quando il Venerdì Santo cade il 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, ha mostrare di essere oggetto di magnifici prodigi: “Si è trattato – come riporta il sito della Diocesi – del liquefarsi di gocce di sangue, del ravvivarsi del colore delle macchie presenti sulla Spina, della comparsa di escrescenze biancastre argentee di pochi millimetri e persino di una inaspettata fioritura!”. Il tutto osservato e confermato anche da esperti medici.
L’ultima manifestazione miracolosa era avvenuta nel 2016: “Alle ore 9 e minuti 12 circa – dice il verbale redatto dalla commissione medico-scientifica – […] inscurimento della parte apicale della Sacra Spina[…]. Successivamente verso le 16 e minuti 10 la presenza di un lieve rigonfiamento di colore bianco a forma sferica, a mo’ di gemma […]. Verso le ore 17 e minuti 10 è apparsa una seconda posta all’ apice della Spina e quindi una terza[…].”
Sebbene in forma minore il prodigio si è verificato anche lo scorso Venerdì Santo come annunziato dal Vescovo:
A cominciare dai primi giorni della Settimana Santa, osservando lo stato della Reliquia ho notato che manifestava una colorazione diversa dal solito e, in particolare, che stesse diventando alquanto più chiara. Ma in un primo momento, ho ritenuto tenere per me la cosa temendo che si trattasse di una suggestione mia personale. Solo per caso riferendo questa mia impressione ai miei più stretti collaboratori, con cui condivido alcuni momenti di preghiera nella cappella – mi riferisco a Mons. Nicola de Ruvo e in qualche occasione il Can. Giannicola Agresti – essi mi hanno riferito di aver notato la stessa cosa. Dinanzi a questa condivisione, ho preso la decisone di convocare nel mio studio, oltre ai due suddetti sacerdoti, anche il Vicario Generale, Mons. Gianni Massaro, per decidere insieme il da farsi. Successivamente, in tempi diversi, ho invitato ad osservare la Sacra Spina anche il Dr. Antonio Riezzo e la Dott.ssa Silvana Campanile, non solo perché abitano nei pressi dell’Episcopio e quindi facilmente raggiungibili, ma soprattutto perché, in occasione del precedente prodigio del 2016, furono chiamati a ricoprire l’uno il ruolo di Presidente della Speciale Commissione Medico-Scientifica e l’altra il compito di Segretaria della Commissione. L’invito è stato esteso infine anche a don Geremia Acri che, come i sacerdoti sopra citati, svolge mansioni presso la Curia Vescovile. Quello che di seguito abbiamo osservato ed è accaduto, è ben testimoniato da cinque verbali di volta in volta da me redatti e dalla cronistoria preparata dalla Dott.ssa Silvana Campanile. Questi atti sono depositati presso l’archivio dell’Episcopio. Sono consapevole che il fenomeno osservato quest’anno sulla Sacra Spina sia stato meno appariscente rispetto ai segni prodigiosi verificatisi negli anni precedenti e che per di più, considerate le attuali restrizioni governative messe in atto per limitare il contagio del virus, non si è avuta la possibilità che fosse adeguatamente osservato da dal clero e dai fedeli, cosa che come Pastore mi è dispiaciuto molto non poter condividere questa esperienza di fede e di Chiesa locale. Ma sono convinto che, pur non vivendo direttamente questo momento forte, non sia mancata la preghiera del popolo di Dio che ritrovatosi improvvisamente “nella tempesta” ha invocato il Signore confidando nel suo aiuto” (da diocesiandria.org).

Per ulteriori approfondimenti su fenomeni straordinari rimandaimo a RS-Encyclopædia, sezione Miracoli e profezie. Ricordiamo inoltre la prossima pubblicazione del volume 80 miracoli che han fatto la storia.