Quello che stiamo presentando probabilmente è qualcosa di più di un semplice libro: 80 miracoli che han fatto la storia – Segni indelebili della veracità della Chiesa in 20 secoli di Padre Tavazzi è la riedizione modificata, aggiornata e semplificata del volume pubblicato sotto pseudonimo dal sacerdote milanese a metà Ottocento; non è però solo una rassegna di fatti: è un affresco dell’irruzione del soprannaturale nella Storia nel corso di venti secoli (l’ultimo secolo e mezzo lo abbiamo integrato noi). Ogni epoca ha i propri: l’opera è divisa di cent’anni in cent’anni.

Ma si badi: questi 80 episodi rappresentano alcune tessere di un immenso mosaico, che sarebbe impossibile comporre senza far tracimare sconfinate biblioteche.

Si han tante e tali prove di miracoli avvenuti nel corso del tempo che, se dovessimo persuaderci dell’incertezza di certi prodigi dovremmo dubitare della riscostruibilità di qualsiasi fatto storico. E le cronache parlano chiaro: già dal I secolo ci si potrebbe sbizzarrire con le meraviglie degli Apostoli, alcuni di loro così larghi in prodigi da averne segnato tutti i tempi successivi: ancora oggi, solo per citarne uno, Giuda Taddeo è tenuto per Santo dei casi impossibili visti i miracoli smisurati che ha compiuto da vivo e da morto, ma limitarsi alla sua storia sarebbe far torto agli altri. Non parliamo poi dei santi dei secoli delle persecuzioni, di quelli ritirati nel deserto, dei Padri della Chiesa, per giungere fino all’apice del Medioevo: un trionfo di santità che si elevò tra le più svariate nazioni. Ecco poi i santi della Riforma Cattolica, e così via fino al tempo dell’apostasia che giunge al presente.

Si pensi ai miracoli cristiani descritti nelle fonti pagane (e alcuni sono davvero sorprendenti), si rifletta su quei prodigi i cui frutti sono verficabili ancora oggi con la conversione di interi popoli, o scolpite nei monumenti (valga per tutti l’esempio delle resurrezioni operate da uomini straordinari come Francesco Saverio o Filippo Neri)

In tempi in cui la Fede e la ragione erano ancora vive e diffuse si pubblicava spesso per i Santi un volume contenente la Vita, la Morte e i Miracoli di ciascuno, al punto che quest’espressione è diventata di uso comune per significare la conoscenza completa di una persona. Si trattava ovviamente di una pratica attuabile in una società disponibile a conforntarsi con una vita cristianamente vissuta, non ancora terrorizzata dalla possibilità di parlare della morte e ben disposta a meravigiliarsi innanzi ai prodigi di un uomo di Dio.

Ora, se questi tesori giacciono negli scaffali più dimenticati delle librerie, le nostre Edizioni hanno ritenuto opportuno presentare ai lettori di un frammento di questa materia immarcescibile.

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