Ma con l’app Immuni ci spieranno? Cosa sarà della nostra riservatezza? E se fossimo tutti potenziali obiettivi di mostro che ci ascolta?

Per la risposta – impopolarissima – vale lo stesso principio che si applica al bergoglismo: se volete aver paura della rivoluzione modernista, dovete appplicarla (retroattivamente) al passato. Perché tutto questo c’è già da tempo. Certo, ora si fa il passettino in più, nel lungo cammino della sovversione. Ma la marcia è iniziata da anni.

Vero: è più curioso e rassicurante pensare che il pericolo sia una novità da affrontare, piuttosto che un fatto consolidato di cui magari non ci siamo nemmeno accorti.

Ma torniamo a Immuni e alla nostra privacy. Ebbene, ci corre l’obbligo di informarvi che la vostra riservatezza è già potenzialmente in mani altrui, forse non nelle forme che qualcuno ora intende stabilire ma certamente in maniera molto pervasiva.

Se già nei mesi scorsi si parlava apertamente di qualche forma di tracciamento tramite i cellulari, è bene ribadire alcune cose.

Quante volte abbiamo letto di intercettazioni disposte alla leggera e con altrettanta tranquillità finite in mano alla stampa, con conseguenze pesanti, anzi mortali, per l’intercettato, spesso innocente? Quante volte abbiamo saputo di indagini avviate con immensa serenità da parte di inquirenti che con una disinvoltura totale passavano (chissà per quali vie e chissà perché senza mezzo accertamento su queste fughe di dati) a professionisti dell’informazione il frutto che avevano carpito, ascoltando, registrando, pedinando?

E si noti: qui discutiamo di uno dei livelli più bassi della faccenda, mica dei trojan che per certi (presunti) reati, prendono il controllo del cellulare. Non parliamo poi di cosa può fare un servizio segreto.

Nessuno si è mai fatto una domanda sul potere che già oggi esiste in certi apparati e sui rapporti che corrono tra questi apparati e il sistema dell’informzione? E sul meccanismo devastante che può disintegrare una persona tagliando, cucendo e riproponendo la sua vita privata sulle pagine dei giornali?

Certo: la signora che va a prendere al forno il pane o la focaccia a questi soggetti (e domani, forse, a Immuni) interessa il giusto. Ma gli altri?

Un recentissimo video di Piero Sansonetti (da cui ci separa un oceano ideale e che non manca qua è là di usare qualche espressione colorita) può essere utile per capire un po’ meglio questo sistema, già ampiamente operante.

Ribadiamo: malissimo Immuni, ma occhio a non confondere l’ultimo passo che abbiamo visto (o che sospettiamo verrà fatto), con tutta l’infausta marcia che è stata compiuta. E questo valga in tutti i campi.