
Sembra di sentire il rumore di specchi che si rompono. Sono gli specchi su cui si arrampicarono all’indomani della esortazione post-sinodale Querida Amazonia, esortando quelli cui secondo loro non va mai bene nulla, a rallegrarsi per lo scampato pericolo dei preti sposati, delle diaconesse e via discorrendo. Il testo, un osceno parto del modernismo panteista che ha occupato l’arce della Chiesa, apriva la via a tutte le aberrazioni richieste dai padri sinodali. E fra queste spiccava quella per cui sarebbe “necessario che [la donna] assuma più fortemente laleadership all’interno della Chiesa e che la riconosca e la promuova rafforzando la sua partecipazione ai consigli pastorali delle parrocchie e delle diocesi ed anche a posti di governo”.
Ebbene la Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo ha colto la palla al balzo e si ritrova ora con una donna, la signora Marianne Pohl-Henzen, ad occupare il posto di vicario episcopale per la parte germanofona (fonte). Va rilevato che la Diocesi è attaualmente retta da Charles Morerod, domenicano, stimato da Benedetto XVI che lo volle Segretario della Commissione Teologica Internazionale e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, nonché tra i partecipanti “vaticani” ai colloqui con la FSSPX.
Fatto inaudito e scandaloso!
Interverrà Roma contro un atto che va contro la dottrina e prassi apostolica? Interverrà contro un atto che ha come panorama d’arrivo la femminilizzazione della gerarchia ecclesiastica e dell’ordine sacro?
Non siamo profeti e quindi non possiamo con certezza dire ciò che Roma farà e non farà, ma il fatto che ormai dal 1973 le donne possano, in qualità di ministri straordinari, distribuire la comunione (compito sacerdotale*) e che molto più recentemente, il 26 ottobre dell’anno scorso, Bergoglio abbia istituito una ulteriore commissione per analizzare il problema delle diaconesse e del conferimento del diaconato alle donne (la precedente non era arrivata al si quindi se ne istituisce un’altra con nuovi membri) non ci fa ben sperare in un intervento riparatore.
* “Il sacrificio e il sacerdozio per divino ordinamento sono talmente congiunti che l’uno e l’altro sono esistiti sotto ogni legge. E poiché nel nuovo Testamento la Chiesa Cattolica ha ricevuto dalla istituzione stessa del Signore il santo visibile sacrificio dell’eucarestia, bisogna anche confessare che vi è in essa anche il nuovo e visibile sacerdozio, in cui è stato trasferito l’antico (354).Che poi questo sia stato istituito dallo stesso Signore e Salvatore nostro, e che agli Apostoli e ai loro successori nel sacerdozio sia stato trasmesso il potere di consacrare, di offrire e di dispensare il suo corpo e il suo sangue; ed inoltre di rimettere o di non rimettere i peccati, lo mostra la sacra scrittura e lo ha sempre insegnato la tradizione della chiesa cattolica” (Concilio di Trento, Sess. XXIII, 15 luglio 1563)).
“interverrà Roma”??? Chi deve intervenire da Roma, la Chiesa cattolica che non c’è più? E se non c’è più, a quali canoni cattolici si dovrebbe attenere? A quelli del cattolicissimo concilio di Trento??? Ma andiamo…
Ad arrampicarsi sugli specchi sono quelli che sì al diavolo Bergoglio, ma guai chi tocca Ratzinger ( qui ben esemplificato dal suo pupillo Morerod, frate domenicano!) e Woitila e via similando…