
Con una intervista ad Avvenire padre Raniero Cantalamessa festeggia i suoi 40 anni da Predicatore della Casa Pontificia. Era infatti il 23 giungo 1980 quando Giovanni Paolo II chiamò il cappuccino ad assumere la prestigiosa funzione. Quarantanni son tanti e tanti gli errori predicati. Giovanni Paolo II collocò fra i Vescovi e fra i Cardinali figure quali un Martini, un Congar, un Bergoglio ed altri, quindi non ci rileviamo come fuori dal normale la nomina di un cappuccino che pare avere più la fede dell’apostata Ochino che quella di san Lorenzo da Brindisi.
Impegnato nel movimento ecumenico il Nostro non ha avuto remore a fustigare l’eccessiva devozione cattolica per la Vergine Santissima, vera ragione (secondo lui) della non accettazione di Maria da parte dei “suoi” fratelli protestanti.
Fra i “meriti” la partecipazione al movimento carismatico “cattolico” come acattolico: vi era anche lui quando i pastori evangelici imposero le mani su un inginocchiato Cardinal Bergoglio.
Non può mancare infine a tanto curricolo la negazione dei castighi divini, propalata dal pergamo della Basilica Vaticana anche lo scorso Venerdì Santo.
Chi volesse approfondire, può farlo recuperando alcuni nostri articoli:
– Gli errori di padre Cantalamessa nell’omelia del Venerdì Santo
– Obediens usque ad mortem – L’apostasia mondialista nell’omelia ‘in Passione et Morte Domini’ di padre Raniero Cantalamessa
Per l’intanto formuliamo al Predicatore i nostri più cordiali auguri, perché, rigettati gli errori, possa convertirsi presto alla fede cattolica apostolica romana.
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