di Charlie Bunga Banyangumuka

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Spiritualmente parlando,stiamo vivendo uno dei momenti più complessi e difficoltosi per il Cattolicesimo; la crisi del Modernismo, così strisciante, ha pervaso tutto ciò che riguarda la Fede.
Come il serpente Níðhöggr della mitologia norrena che morde le radici dell’Albero Cosmico,così il modernismo si avviluppa attorno alle colonne che sostengono la Chiesa nel tentativo di spezzarle ed eroderle.
E non è un caso che una delle colonne rose dal serpente modernista sia la devozione verso i Santi in particolare i martiri che,con la loro vita,fungono da estrema speranza per noi che siamo nella prova.
Trovatisi nella prova, davanti ad una scelta netta fra Grazia e peccato, questi santi sono andati con gioia al patibolo,mostrando la stoltezza e la vanità del mondo che,con le sue persecuzioni,cerca di strappare anime a Cristo.
I martiri in una situazione disperata non persero né la Fede,quella vera, né la speranza ma consegnandosi totalmente a Dio vinsero le angherie e le violenze dei pagani,degli eretici e dei nemici della Chiesa tutti.
Questa santità così eroica ha motivato i credenti sin dagli albori della Cristianità; il culto dei martiri era così radicato che Tertulliano li chiamava “Seme di nuovi cristiani”, Sant’Agostino li elogiava nei suoi sermoni e Sant’Ambrogio si impegnava in un’operazione archeologica ante litteram per scoprire i loro sepolcri,cosi che i cattolici avessero vividi esempi di Fede.
Questo filone continuò lungo tutta la storia della Chiesa: i grandi santi,moralisti e teologi ebbero sempre l’esempio estremo dei martiri innanzi a loro, Sant’Alfonso e San Giovanni Vianney per citarne due.
Ma cos’ha a che fare la devozione verso i martiri con la Fede?
Semplice, in primo luogo ci insegna che anche davanti alla situazione più disperata umanamente parlando,il trionfo di chi si pone sotto l’egida dell’Altissimo è inevitabile; anche dei più sconosciuti martiri vi è memoria, dei persecutori no.
In secondo luogo ci ricordano di non perdere la Fede,anche davanti aduna situazione così disperata come la nostra,dove l’errore pare trionfare ovunque. Leggiamo dunque il martirologio,meditiamo la loro vita pregandoli.
Se hanno trionfato contro le pene più terribili,il loro esempio non ci sarà forse di sprone in questo periodo di tremenda lotta per la Vera Fede?