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In principio fu Cristoforo Colombo, poi i politici “schiavisti”, poi Giulio Cesare, poi un missionario come Junipero Serra, ieri Gesù e Maria rappresentatati come bianchi. Vi sbagliate se pensate che la campagna mondiale dell’iconoclastia antirazzista si sia fermata dopo aver toccato (empiamente aggiungiamo) il trono della divinità. Infatti gli attivisti infiltratisi nel Paradiso c’hanno preso gusto a interessarsi dei comprensori. A farne le spese ora è San Michele Arcangelo, specificatamente l’iconografia che lo vede effigiato nell’atto di schiacciare col piede Lucifero incatenato. Ne dà notizia il Guardian riferendo che più di 2000 persona hanno firmato una petizione su change.org del seguente tenore contro la medaglia del Distintissimo Ordine di San Michele e San Giorgio: “Questa è un’immagine altamente offensiva, ricorda anche il recente omicidio di George Floyd da parte del poliziotto bianco, nello stesso modo presentato qui in questa medaglia. Noi sottoscritti chiediamo che questa medaglia venga completamente ridisegnata in un modo più appropriato e che vengano fornite scuse ufficiali per l’offesa data”. A questa delirante richiesta partita dall’attivista Tracy Reeve, hanno fatto eco altre dichiarazioni di altri attivisti. La cantante nigeriana Bumi Thomas tuona: “Non è un demone; è un uomo di colore in catene con una figura bianca dagli occhi blu in piedi sul collo. È letteralmente quello che è successo a George Floyd e quello che sta succedendo ai neri da secoli”. Dichiarazioni che portano ad una conclusione inquietante. Tre spettri si aggirano per il mondo: l’abissale ignoranza, l’intollerante politicamente corretto dei tolleranti, il malcelato odio per quanto sia anche vagamente espressione di Cristianesimo.

P.S.: C’è da sperare, coi tempi che corrono, che tali deliri non trovino ascolto in Vaticano …