da fsspx.news

“Ave verum Corpus natum de Maria Virgine” cantiamo con la Chiesa adorando il Santissimo Sacramento. Il Sacro Corpo di Cristo che riceviamo si è formato nel grembo dell’Immacolata, Corpo del suo corpo, Sangue del suo sangue. Senza la sua fiat, non ci sarebbe l’Eucaristia. Il Ringraziamento dopo la Santa Comunione è quindi anche un ringraziamento a lei come fonte di questo Santissimo Sacramento.
Maria è la creatura perfetta. Dio ha fatto tutto per lei: per lei ha creato il mondo, è innanzitutto per lei che è diventato uomo e si è sacrificato sulla Croce. Istituì la Santa Eucaristia prima di tutto per lei. Perché ha istituito questo sacramento?
Per amore: nutrire le anime nella loro fame, consolarci con la sua presenza durante il nostro esilio, per unirsi completamente e totalmente con noi.
Per amore di lei, per nutrirla nella sua fame di Dio, così che anche lei potesse nutrire i suoi figli attraverso Lui. Lei, più di ogni altro essere umano, ha sofferto di questo esilio ed è stata consumata dal desiderio del Signore. Questo è il motivo per cui ha voluto istituire la sua presenza in questo modo soprattutto per lei, al fine di essere più intimamente unito a lei. Tutte le grazie che Dio voleva avvolgere in questo Sacramento, Maria per prima le ricevette nelle sue comunioni e da lì dovevano fluire nelle altre anime. Questo è il motivo per cui l’unico modo per ricevere pienamente le grazie della Santa Comunione e i frutti che ne derivano è unirsi ad essa per ricevere l’ostia. La Chiesa lo conferma quando applica a Maria le parole della Saggezza: “Venite, comedite panem meum et bibite vinum quod miscui vobis”, “Venite a mangiare il mio pane e bere il vino che ho preparato per voi”. Ci invita a mangiare “il suo pane”, quello che ha preparato per noi attraverso l’Incarnazione. Questo pane è Gesù, che all’altare, come sulla croce, è suo Figlio.
Ciò significa che Maria è la Mediatrice tra noi e la Santa Ostia. Le apparteniamo interamente e lei è sempre spiritualmente con noi. Ecco perché, quando Cristo entra nella nostra anima, prima trova la “padrona di casa”, poi ci trova nascosti sotto il suo manto protettivo, nel suo cuore. La sua mediazione in quel momento è di grande importanza, perché l’Onnipotente compie il suo più grande atto d’amore, si umilia per prendere la forma dell’ostia, impegnando la sua onnipotenza a fare un’intera serie di miracoli, ognuno dei quali è più grande della stessa creazione del mondo. Ma noi lo riceviamo con tanta disattenzione, sonnolenza, indifferenza e distrazione! Non dovremmo temere che le nostre dichiarazioni d’amore e il nostro ringraziamento siano indegni di un Dio, superficiali e persino insufficienti, spesso pronunciate con una palese mancanza di profondità?
Ma ecco, l’Immacolata entra nei nostri cuori; lei ama Cristo più di tutte le creature. Attraverso la sua unione con lo Spirito Santo, ha il privilegio di amare Cristo con l’amore stesso di Dio. Questo è il motivo per cui, quando lo riceviamo, possiamo offrire a lui Maria prima di tutto, così da essere sicuri che il nostro miserabile cuore diventi gradito a lui attraverso la presenza spirituale della sua divina Madre in noi.
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