Non bisogna sgomentarsi al pensiero di compiere grandi azioni, perché uomini dalla mente elevata ci dicono veramente che coloro che hanno la volontà di ottenere cose di gran valore sono già sulla via di grandi risultati. E dicono la verità perché a causa del loro grande desiderio di raggiungere e ottenere quell’alto onore, non si preoccupano di quali sofferenze devono sopportare, ma trasformano tutto in grande godimento. In effetti, è bene compiere grandi azioni, perché coloro che si innalzano a grandi risultati non possono giustamente essere stanchi o sedersi “sugli “allori”, Quindi più conseguono, meno si sentono di aver conseguito; questo deriva dalla gioia che prendono nello sforzarsi costantemente di raggiungere altezze maggiori. E il grande bene deriva dall’eseguire queste azioni, per cui più si fa e meno si è orgogliosi di se stessi, e sembra sempre che ci sia così tanto da fare.

Geoffroi de Charny, Il libro della cavalleria

di Piergiorgio Seveso (Presidente SQE di Radio Spada)

Lo so, quest’anno non è come tutti gli altri: in quelli passati ci lamentavamo del degrado ecclesiale inarrestabile. In quest’anno di mestizia e di dolore 2020 alla crisi ecclesiale si è aggiunta deflagrante la pandemia globale che ha certamente distrutte le esistenze di molti, alterato ulteriormente il quadro sociale ed economico e sconvolto le esistenze di tutti.

Ciononostante, ogni anno, quando si avvicina il 14 giugno (nostro anniversario di fondazione), mi trovo nella ineludibile necessità di scrivere due righe che valgano come segno di affettuosa gratitudine per chi vi lavora appassionatamente e per chi attentamente legge e incoraggia questo nostro blog e la nostra casa editrice.

Se dovessi fermarmi al bilancio dell’azione di Radio Spada non potrei esimermi da parole di oggettivo compiacimento ed entusiasmo sincero. Il lavoro del blog in quest’ultimo anno è stato intensissimo e quasi frenetico, senza cedere di un solo millimetro, anche nei mesi più tragici del contagio, e la casa editrice ha continuato il suo lavoro con rinnovata lena, portandosi a varcare ampiamente la significativa quota di cinquanta testi dati alle stampe

Dalla tenebrosa Bibbiano all’invasione LGBT, dal Sinodo brigantesco Amazzonico al caso Ratzinger (che a volte ricorda più il caso delle nozze morganatiche di Pamela Prati che una seria questione ecclesiale), dalle più delicate questioni bioetiche sino alle recenti intromissioni governative nella gestione delle cose sacre, nulla è sfuggito alla lente di ingrandimento di Radio Spada.

Nulla che ovviamente valesse la pena di essere seguito con attenzione.

A tutto questo vanno aggiunte le ricche pagine di approfondimento storico, letterario, liturgico sino a giungere alle rubriche di moda, musica, automobilismo e cucina.

Il bilancio dovrebbe quindi indurci a intonare a buon diritto peana di vittoria ma tutto intorno a noi vediamo disastro e incertezza, agitazione e resa, confusione ed angoscia e questo ci rende naturalmente meno festosi ed esuberanti, più pensosi e riservati.

Allora per quest’anno parliamo un po’ più di noi.

Se vi fosse sfuggito, i nostri ruoli in Radio Spada sono diversi: c’è chi si occupa meritoriamente della nostra casa editrice nella sua onerosa concretezza cartacea, libraria ed anche burocratica e si tratta certamente del lavoro più silenzioso ma al contempo sostanziale del nostro “essere nel mondo”.

C’è poi chi si occupa di dare contenuti qualitativamente decorosi o elevati di cultura e attualità a questo blog: migliaia e migliaia di articoli, progressivamente raccolti e catalogati in una “piccola” Enciclopedia radiospadista che abbiamo inaugurato lo scorso gennaio.

Per inciso, volete essere tra questi contributori? Conoscete i nostri criteri: cattolicità e sensus catholicus nello scrivere, originalità nella scelta dei temi e degli stili, il nostro non appartenere mai a cordate, conventicole e camarille, il nostro non scrivere “per conto terzi” ma sempre in prima persona, il nostro scrivere sulla drammaticità quasi apocalittica della crisi ecclesiale con quel pizzico di sprezzatura e originalità che ci rende unici in quel che resta della blogosfera cattolico romana (integrale). Fatevi avanti, baldi scrittori e gentili scrittrici!

C’è poi chi si affatica essenzialmente sui social network dove abbiamo trovato una feconda tribuna: Facebook (dove abbiamo una pagina dal novembre 2012), Instagram, Twitter, Telegram e non so quale altra complessa astruseria ci donerà la galoppante (e spesso avviluppante) rivoluzione digitale.

E alla fine ci sono io, il Presidente (temporaneo: nihil humanum durat) di Radio Spada. Io mi occupo molto di inquadrare e storicizzare quello che stiamo facendo, guardando un po’ da fuori e un po’ da dentro il nostro “piccolo mondo antico” (specie quando debbo prendere la penna in mano in chiave polemica).

Spesso siamo accusati di essere troppo polemici: lo siamo certamente e senza troppi fronzoli e giri di parole contro gli idoli neo modernistici del momento, con quelli che “credono di aver vinto”, contro gli incensatori dei nuovi “vitelli d’oro”, contro lacchè, volta-marsina, camerieri bergoglieschi e affini.

Come ben sapete, è l’amore della Verità che ci spinge e che regola il nostro agire polemico: e se a volte lasciamo il segno anche sui più vicini ed amici, è perché ci accorano le incostanze, le meschinità, le piccinerie e i pressapochismi contenutistici. L’unica cosa che ci rende valore è la causa che serviamo: quella del papato e del cattolicesimo romano, integralmente creduto e vissuto. E null’altro.

Lasciamo però ben altri segni e assai più profondi quando ci troviamo di fronte alle fellonie conclamate, alle microcefalie devianti, ai solipsismi degeneri, al gangsterismo da teatro parrocchiale, al caporalato di giornata di quart’ordine e ai fenomeni da baraccone che purtroppo non mancano nel mondo di chi, a vario titolo, “resiste” alla rivoluzione conciliare.

Questa è la nostra “missio”, questo è il nostro “brand” cui aggiungiamo quel pizzico di guelfismo nero che insaporisce ogni nostra pietanza.

Auguro a Radio Spada lunga vita e tante nuove battaglie sotto il tepido sole della Fede romana.

Ad multos annos RS!