Se avessimo voluto essere un po’ antipatici avremmo piazzato nel titolo un bel “Come Volevasi Dimostrare“, ma siccome siamo – sin dalla ragione sociale – taglienti ma puntuali, ci limiteremo a presentare i fatti. Sia chiaro: se non ci fosse da mettersi le mani nei capelli, verrebbe da ridere.
Nei giorni scorsi Radio Spada – che ovviamente è contro ogni ddl antiomofobia, così come ogni gay pride e lo è (attivamente) da prima di molti che oggi si sono scoperti piazzaioli – si era limitata a far notare che combattere le idee omo-liberal (Zan e affini) usando argomenti liberali (come la generica libertà di opinione) non sarebbe stato né giusto, né efficace.
Non solo perché gettare la verità nel calderone delle opinioni significava lambire un terreno su cui gravano ampie condanne del Magistero, ma perché si trattava di un atto intrinsecamente fallimentare. Detto in altri termini: bisogna che il DDL sia spazzato via insieme alle idee anticattoliche da cui nasce, altrimenti non si risolve la questione o la si peggiora. Insomma: non ibernato in funzione di esse, perché troppo poco conforme alle (presunte) libertà moderne, ma colpito alla radice.
Apriti cielo, non l’avessimo detto: accuse di ogni genere e un pandemonio per aver ribadito una cosa piuttosto lineare.
E ora che succede? A tre giorni dalla piazza esce la notizia: Forza Italia risulta assente in Commissione Giustizia al momento del voto ‘in segno di apertura’. E già qui viene da chiedere quale sia l’impatto di queste piazze, anche nel caso in cui, per fortunate alchimie, il ddl andasse a morire.
Ma poi arriva la prevedibile conferma. A cosa viene richiamata Forza Italia da una parte autorevole del fronte del NO: all’evidenza naturale della famiglia? Al principio per cui la società è fondata sul matrimonio, cardine della sua cellula fondamentale? Al limite, viene invocata la sensibilità del suo elettorato cattolico?
No. Si tratta di un atto in contraddizione con le nobili origini liberali del partito, che ha fatto sempre della libertà di espressione e della libertà educativa uno dei punti cardine del suo programma politico, dice Gandolfini del Family Day.
Da Provita e Famiglia, i toni sono simili: basta vedere cosa succede in Paesi con leggi simili: è un dato certo che toglierà la libertà di parola e di opinione. Fa specie che un partito liberale come Forza Italia si presti ad agevolare questa nuova dittatura. (citazioni da Marco Tosatti)
No, gente. Forza Italia fa così proprio in funzione delle sue origini liberali. Cioè: è il liberalismo il problema.
Prima lo si capisce, meglio è.
Di seguito due strumenti utili:
- Il liberalismo è peccato – Questioni che scottano, don F. Sardá y Salvany
- Processo al liberismo in quattro saggi, A. Cavalleri, prefazione di L. Roselli, postfazione di P. Ferrari
Quel che non è riuscito a fare il simpatico Coronavirus speriamo riesca ad un bel meteorite!
Cosa aspettarsi dal partito delle Carfagna, Gelmini e Prestigiacomo?
Come, non è lo stesso medesimo Berlusconi che negli auguri natalizi a papa Ratzinger nel 2009 scriveva: “Posso confermare che i valori cristiani [ da lei] testimoniati sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto” ? Ammazzalo!…
Ah, ma ora c’è pappa Francesco al timone… e il papa è papa, o no??
La ex compagna del Berlusca, tale Francesca Pascale apri’ Forza Italia ad Arcigay e gaypride è stata ospite a vari eventi lgbt con il consenso del compagno-nonno per avere voti anche dagli “omosessuali di destra” (cit.), nulla di nuovo….
Il Berlusca è quello che, prima dell’avvento della Pascale, si vantava che, nel suo partito, non c’erano omosessuali.