di Massimo Micaletti

Quando si pensa alla prima auto fiat di grande serie a trazione anteriore viene in mente la 128, auto riuscitissima e base per la Volkswagen Golf: ma non è esattamente così. Nei primi Anni Sessanta Fiat ha già acquisito Autobianchi e – con quello spirito di avanguardia che le Case italiane hanno sempre avuto finché non si sono messe ad inseguire le mode, anziché farle – punta farne un marchio di compatte premium, ben rifinite e con qualche leziosità.

Il progetto è avanzatissimo e prevede non solo la trazione anteriore ma anche il motore trasversale con cambio laterale: è un disegno estremamente razionale e compatto che a tutt’oggi è adottato su tutte le auto a trazione anteriore e che per la prima volta è stato realizzato in serie proprio da Fiat per la Primula. Raffinatissime erano anche le sospensioni anteriori a ruote indipendenti e molte componenti del motore 1100, oltre alla linea aggraziata, con le ampie superfici vetrate e i montanti sottili; inoltre, su alcune versioni la Primula monta il portellone, anch’esso una novità molto funzionale. Considerate che stiamo parlando del 1964!

Nonostante tante innovazioni, la vettura è affidabile ed ha un’ottima tenuta di strada dovuta ad un telaio eccellente che regge bene l’introduzione, sulla seconda serie, dei motori della Fiat 124 con potenze fino a 75 Cv. Anche in questo la Primula è un’antesignana: un corpo vettura compatto ma con prestazioni e motori di livello superiore. Il successo commerciale è buono sebbene il prezzo sia sopra la media e Fiat attingerà a piene mani da quest’esperienza per mettere a punto la 128, a lungo un punto di riferimento per la categoria.