
S.E.R. Monsignor Josep Caixal i Estradé, vescovo di Urgel e co-principe di Andorra (1803-1879). Severo antiliberale e legittimista, parteciperà direttamente alle guerre carliste come vicario generale delle truppe nel 1873, rimanendo prigioniero nel 1875 ad Alicante. Morirà in esilio a Roma il 26 agosto 1879
Estratto da un discorso tenuto al Concilio Vaticano il 24 maggio 1870 […]
“Il Fondamento della Chiesa è la fede del suo Capo personale (ovvero il Papa). Ogniqualvolta il Romano pontefice vuole insegnare alla Chiesa universale, é certo che l’assistenza dello Spirito Santo vi sia affinchè non Egli cada in errore, come allo stesso modo è certo che la virtù di Dio assista il sacerdote durante la consacrazione del pane e del vino, malgrado il sacerdote possa mancare nel resto del suo operare. Dunque il dono dell’infallibilità per divina istituzione per il magistero universale di tutta la Chiesa è connesso ad punto tale con la persona del Romano Pontefice che non vi possa essere nulla di comune in alcun altro soggetto. Giustissimamente dunque, dovendo trattare della Chiesa in concilio, esordiamo dal Capo della Chiesa, la cui voce infallibile unisce tutte le membra in un solo corpo, affinchè non sembri che agiamo, dicendo cose simili a quelle che disse il famigerato Gioberti dei gesuiti.
Ovvero “sono cose e non persone”. Dunque meritatamente per l’infallibilità personale e per l’Immacolata concezione le università spagnole gareggiarono in zelo e in degnissimo spirito di emulazione. I loro impegni furono esauduti per l’Immacolata, senza dubbio lo saranno per l’infallibilità. Riposate ora venerabili ceneri del cardinale de Aguire e di Gonzalez, che all’università di Salamanca siete stati impavidi e strenui assertori delle prerogative dei Romani pontefici; riposate anche voi, pacifiche ceneri di Josè de Hiermo, cancelliere dell’Università Complutense: verrà raccolto il frutto maturo di un seme, che con tanta fatica hai coltivato. Riposate anche voi ed esultate, carissime ceneri dei celeberrimi dottori dell’Università Cervariense, i dottori Ponzio e Pedro Juan Perpina, la cui memoria rimarrà immortale nei fasti di quell’Accademia, per la loro esimia devozione verso ogni singola prerogativa della Sede apostolica Romana. E tu, alma madre di tutte le nostre università, Università cattolica e apostolica di Parigi, esulta e rinnova non i nefasti dei tempi recenti ma i giorni giocondi della tua giovinezza.[…] Dunque i Romani Pontifici chiaramente non debbono essere considerati come dei profeti che si facciano banditori di una nuova rivelazione ricevuta da Dio presso il popolo cristiano; Nè è necessario siano approvati come santi e impeccabili, come qualcuno ha detto, non so per qual motivo, ma devono essere veri giudici e maestri della Verità dell’Evangelo, infallibili per assistenza dello Spirito santo”.[…]
a cura di Piergiorgio Seveso
Figure già trattate sul sito (sono escluse le innumerevoli figure trattate sulla pagina Facebook)
Monsignor Beniamino Socche
Don Juan de Ribera
Giuseppe II di Costantinopoli
Monsignor Florentino Asensio Barroso
Monsignori Pierre-Louis de La Rochefoucauld-Bayers, François-Joseph de La Rochefoucauld-Maumont e Jean-Marie du Lau d’Alleman
Monsignor Giuseppe Melas
Monsignor Alessandro Domenico Varesini
San Giosafat Vescovo e Martire
Monsignor Salvator Angelo Maria Demartis O.Carm.
Mons. Francesco Zunnui Casula
Mons. Tommaso Michele Salzano O.P.
Monsignor John Mc Evilly
Fray Ezequiél Moreno y Díaz