
Chiacchierata col Guelfo Rosa:
RS: Allora, che si fa per il prossimo referendum sul taglio dei parlamentari?
GR: Voi fate pure come volete. Il sottoscritto se ne starà a casa.
RS: E perché?
GR: Già le liturgie del voto di massa mi mettono generalmente di cattivo umore, poi immaginatevi questa volta. Gente in coda ben mascherinata, zelanti controllori dell’ordine sanitario-elettorale, file chilometriche. No gente, andate voi a pagare il biglietto e intrupparvi nelle opposte tifoserie di una partita basata sul quasi nulla.
RS: Sul quasi nulla?
GR: Perché questo taglio lineare dei parlamentari è una cosa seria? Suvvia, si tratta soprattutto di uno spottino elettorale (fuori tempo massimo) di uno dei più trasformisti e inconcludenti partiti che questa Repubblica abbia conosciuto, sarà fatto in buona fede, per carità, ma questo appare. Una sparata populista che non riesco nemmeno a definire gattopardesca, perché là si cambiava tutto per cambiare niente, qui si cambia quasi niente ma al presente ci si tiene tutto: ministeri, seggi parlamentari, ecc. E si badi: si tiene tutto dopo essere implosi elettoralmente in più tornate e aver dimostrato una preoccupante incapacità nella gestione del Paese. Volete la riforma del parlamento? Benissimo, il giorno dopo però tutti al voto per dare immediatamente forma alla volontà di taglio, con due nuove Camere “a 600”. Invece no! I seggi di due Camere “a 945” se li tengono e non parlano di tornate elettorali. Capito?
RS: Perché non vota NO, allora?
GR: Perché non ho tempo per costose farse a pagamento del contribuente, ve l’ho detto. Se proprio dovessi andare, da anti-populista convinto, voterei NO. Ma non mi interessa nemmeno correre al seggio a difendere la cosiddetta “Costituzione più bella del mondo“, che per me era e resta un vecchio pastrocchio di compromesso tra social-comunisti e democristiani. Poi, certo, quella abbiamo e non est potestas nisi a Deo, ma immaginatevi con che entusiasmo andrei al seggio.
RS: Quindi resta a casa anche se non c’è quorum.
GR: Sì, credo resterò a casa. Ma poi che è? Un fumetto? Da una parte (per il sì) Gigi, Gondeh e la bodenza di fuogo e dall’altra (per il no) la creatura marina Prodi-Sardine accompagnata dal natante Bonino&friends. Ve la lascio tutta questa avventura, davvero.
RS: Lega, FdI?
GR: Qui si vede lo stato della politica in questo Paese. Formalmente Lega e FdI sono per il sì, dunque a fianco di Gigi, Gondeh e la bodenza di fuogo. E vien da chiedersi quale sia la capacità di questi partiti di riformare le cose e opporsi alle derive del presente se nemmeno riescono a reggere un’ondina populista (che impone a tutti un’autoamputazione parlamentare) andando a conformarsi alla pancia della gggente. La politica è scaltrezza e prudenza, d’accordo, ma è soprattutto coraggio e idee chiare. Per appiattirsi sulle smanie del momento basta la rilevazione di una società demoscopisca, non c’è nemmeno bisogno di partiti. Il dramma è che la cosa non mi pare nemmeno maliziosa, ed è proprio l’incapacità di agere contra che mi perplime.
Sentite ammè, statevene a casa. Almeno questa volta.
Ultimi commenti