Nuova recensione a cura di Luca Fumagalli

>>> Breviario Antimoderno. Aforismi e massime per salvarsi dalla palude <<<

Aprendo Breviario Antimoderno (Edizioni Radio Spada, 2015), il lettore assapora il gusto dell’inedito, incontra le voci di un mondo che purtroppo – salvo piccole nicchie, sovente polverose – non esiste più. In un presente fatto di conformismo dilagante e di banalità diffusa, ridotto a un piatto orizzonte di qualunquismo a buon mercato, sfogliare le pagine del libro curato da Alessandro Lissandrini significa semplicemente ritornare ad attingere alle fonti del buon senso.

Il piccolo volume nasce infatti con lo scopo di raccogliere pensieri e riflessioni di autori cattolici e non, che hanno ancora tanto da dire e insegnare a una realtà che sta perdendo la percezione del sacro e del divino. Alcune massime, sebbene scritte da autori senza la Vera Fede, dimostrano la bontà del Cattolicesimo in base all’intelligenza che li anima, o addirittura per la nettezza dell’opposizione che manifestano. Non ci sono commenti né ulteriori orpelli, le parole di Longanesi, Papini, Thibon, Sant’Agostino, Chesterton, San Paolo, Bernanos e di tanti altri santi e intellettuali sono scolpite sul foglio e affidate alla meditazione del lettore, che è implicitamente invitato a ruminarle e infine a farle sue, traducendole nella pratica. Pure il ventaglio delle tematiche toccate spazia dal Concilio Vaticano II al liberalismo, dal modernismo alla massoneria, dal totalitarismo alla tradizione, sondando, sempre a colpi di aforismi, quegli snodi cruciali che hanno determinato la svolta rivoluzionaria della contemporaneità.

“Agere contra” è quindi la massima che anima Breviario antimoderno, un testo che merita di essere letto e periodicamente ripreso in mano, a mo’ di balsamo per l’anima, tra l’altro ulteriormente impreziosito dalla prefazione di Mattia Rossi e dalla postfazione di Giuseppe Pagliani. 

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