Una silloge di capolavori d’arte dedicati al santo Apostolo e primo Evangelista Matteo.

«Gesù vide un uomo chiamato Matteo, seduto al banco dei gabellieri, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli, alzatosi, lo seguì». (Matth. IX, 9)

Caravaggio, Vocazione di S. Matteo, 1599-1600, Cappella Contarelli, chiesa di S. Luigi dei Francesi, Roma

«Dopo la risurrezione di Cristo, prima di lasciare la Giudea per la contrada che gli era toccata da evangelizzare, scrisse per il primo, in Ebraico, il Vangelo di Gesù Cristo per i Giudei convertiti». (Breviario Romano)

Caravaggio, L’ispirazione di S. Matteo, 1602, Cappella Contarelli, chiesa di S. Luigi dei Francesi, Roma
Guercino, S. Matteo scrive il suo Vangelo, 1622, Musei Capitolini, Roma
San Matteo, Evangeliario di Lindisfarne, ms Cotton, Nero D. IV, British Libary, Londra
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Carlo Dolci, S. Matteo, 1670-71 ca, Princeton University Art Museum, Princeton
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Michelangelo Naccherino, S. Matteo, 1605, Cripta della Primaziale di Salerno
Vladimir Lukich Borovikovsky, S. Matteo, 1804-1809, Hermitage, San Pietroburgo

«Quindi partì per l’Etiopia, dove predicò la buona novella confermando la sua dottrina con molti miracoli. È da citare in primo luogo il miracolo onde risuscitò da morte la figlia del re, e convertì insieme alla fede di Cristo il re suo padre, la regina e tutta la contrada. Morto il re, Irtaco, suo successore, voleva sposare Ifigenia di stirpe reale; ma avendo ella votato a Dio la sua verginità per consiglio di Matteo, e perseverando nel santo proposito, lo fece trucidare all’altare mentre celebrava i santi misteri» (Breviario Romano)

Caravaggio, Martirio di S. Matteo, 1602, Cappella Contarelli, chiesa di S. Luigi dei Francesi, Roma

«Il suo corpo trasferito a Salerno, e poi riposto sotto il sommo Gregorio VII nella chiesa dedicata sotto il suo nome, vi riscuote da molti fedeli un culto di pia venerazione» (Breviario Romano)

L’interno della cripta della Primaziale di Salerno (XVII sec.). Al centro l’altare con le reliquie di san Matteo.

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