di Piergiorgio Seveso

Nato il primo giugno del 1827, Sacerdote nel 1849, insegnò alla Sorbona. Studioso di Patristica, fu brillante oratore, predicatore e polemista. Collaborò ai lavori preparatori del Concilio Vaticano, creato vescovo di Angers durante il concilio, fu fervente infallibilista. Tornato in patria, lavorò e perorò per la causa francese di fronte al Kaiser e per l’assistenza ai prigionieri francesi dopo Sedan.
Deputato del collegio di Brest, fu l’unico vescovo nell’Assemblea nazionale dopo la morte del Dupanloup.
Monarchico, legittimista, intransigente difensore dei dirititi della Chiesa, nelle questioni politiche appoggiò all’occorrenza i governi conservatori e tutte le spedizioni miitari in difesa delle colonie.
Fondò l’Università Cattolica ad Angers. Estraneo alla politica di maggior conciliazione verso la Repubblica, morì il 12 dicembre 1891.

Estratti da un discorso tenuto il 2 luglio 1870 al Concilio Vaticano:

«[…]Abbiamo sentito alcuni reverendissimi padri che proponevano che nella stessa formula di definizione si inserissero alcune condizioni di infallibilità, ovvero la consultazione previa dei vescovi, l’invocazione dello Spirito Santo, l’applicazione della diligenza umana e altre cose del medesimo tipo. Su queste condizioni, con tutta la reverenza dovuta a costoro e con tutta l’umiltà, non posso acconsentire in alcun modo. Mi sembra che questi reverendissimi oratori suggeriscano una qualche confusione tra le condizioni dell’infallibilità e i mezzi ordinari e usuali che il Pontefice è solito o deve utilizzare, perchè possa aver maggior chiarezza sulla verità da definire.
: Non neghiamo che questi mezzi debbano essere utilizzati dal Pontefice secondo necessità o opportunità ma, di grazia, reverendissimi padri, queste condizioni riguardano
un’obbligazione morale, non il diritto di cui il Pontefice gode di definire le verità. In questa nostra definizione dogmatica non spetta a noi parlare dei doveri del Sommo Pontefice ma esclusivamente dei suoi DIRITTI.[…]
[…]Dunque non bisogna porre nessuna condizione a questa definizione dogmatica, perchè ciò è inutile e sarebbe pericolosissimo, aprendo la strada larga e larghissima alle cavillazioni degli eretici, che sempre metterebbero in dubbio, se il Pontefice abbia consultato i vescovi bastevolmente o se abbia applicato tutta la sua solerzia o attenzione nel documentarsi o se abbia attinto pienamente alle fonti sacre della Scrittura e della Tradizione.
Quindi è assolutamente necessario astenersi dal porre una qualsivoglia condizione di questo tipo.[…]» 

Figure già trattate sul sito (sono escluse le innumerevoli figure trattate sulla pagina Facebook)
Monsignor Beniamino Socche 
Don Juan de Ribera
Giuseppe II di Costantinopoli
Monsignor Florentino Asensio Barroso
Monsignori Pierre-Louis de La Rochefoucauld-Bayers, François-Joseph de La Rochefoucauld-Maumont e Jean-Marie du Lau d’Alleman
Monsignor Giuseppe Melas
Monsignor Alessandro Domenico Varesini
San Giosafat Vescovo e Martire
Monsignor Salvator Angelo Maria Demartis O.Carm.
Mons. Francesco Zunnui Casula
Mons. Tommaso Michele Salzano O.P.
Monsignor John Mc Evilly
Fray Ezequiél Moreno y Díaz
Monsignor Josep Caixal i Estradé
Monsignor Pál Tomori
Monsignor Gerardo de Proença de Sigaud
Monsignor Pietro Doimo Maupas
Monsignor Fra’ Bonfiglio Mura
Mons. Emanuele Marongiu Nurra
Monsignor Charles-Amable De la Tour d’Auvergne Lauraguais
Monsignor Pierre Gervais Marie Carrier