S.E.R. Monsignor Pietro Doimo Maupas (1813-1891) fu Arcivescovo di Zara dal 1862 alla morte.
Estratti da un discorso tenuto il 23 giugno 1870 al Concilio Vaticano
«[…] e quindi sempre e sempre di più i Romani Pontefici dal vertice Vaticano hanno annunziato a tutte le nazioni la divinità di Cristo e la fede integra, in modo tale che con giusto merito i vescovi e i fedeli sono tenuti a gridare e a ripetere con il sommo dottore dalmata Girolamo: “Questa è la fede, Papa beatissimo, che abbiamo imparato nella Chiesa cattolica, che sempre abbiamo tenuto, nella quale se per caso vi fosse qualcosa di meno corretto o poco cauto, desideriamo essere emendati da te che tieni la fede e la sede di Pietro” A questa preclara testimonianza, noi, raccolti in questo concilio ecumenico, animati anzitutto dalla divina assistenza dello Spirito Santo, aggiungiamo ulteriormente: Papa beatissimo, l’inerranza e l’infallibilità della Chiesa è la TUA infallibilità, poiché Pietro vive in te, poiché sempre hai pronunciato parole di vita, sempre hai insegnato la fede cristiana e l’hai difesa dagli errori. E se al Concilio di Firenze, i padri riuniti ti decretarono maestro e dottore, noi riuniti in questo
Concilio Vaticano mai potremo permettere che qualcuno asserisca vi sia qualcosa di errato o di dannoso nel tuo magistero, poiché allora vi sarebbe bisogno dell’opera di un altro per insegnare, né i fedeli potrebbero mai aderire al tuo magistero e alla tua dottrina.
[…]E quindi da tutte le prove portate mi è lecito concludere che:
1) da tutte e singole le chiese disperse nell’orbe sin dai primissimi tempi della Chiesa hanno fatto ricorso ai Romani pontefici, successori di Pietro, per dirimere le questioni sulla fede e sui costumi;
2) da tutte e da ciascuna chiesa sempre ed ovunque è stato ritenuto per certo che i Romani pontefici non abbiano mai errato nel definire questioni di fede e di costumi;
3) l’Infallibilità compete nella Fede e nei costumi al Pontefice romano,in quanto supremo maestro nella chiesa e in forza del suo divino Primato;
4) L’Infallibilità del Romano pontefice è una e medesima con l’Infallibilità della Chiesa, tanto quanto al soggetto quanto all’oggetto;
5) Se l’infallibilità della Chiesa è di Fede divina, l’infallibilità del Romano pontefice che ha il suo fondamento nella Fede divina, può essere portata a definizione sotto forma di Dogma senza alcuna asserzione o pericolo di novità;
6) questa definizione non è solo utile ma anche necessaria in questi tempi, ragion per cui ulteriori altre prerogative, inerenti al Primato per diritto divino, dovranno essere definite;
7) esiste nella Chiesa un criterio storico-teologico, attraverso il quale i fatti storici che sembrano contrastare con questa definizione, possono essere impugnati, sciolti, chiariti e fissati.[…]»
Testo raccolto da Piergiorgio Seveso