Riproduciamo da Il Faro di Roma – portale progressista, dunque non sospetto di antipatie preconcette verso l’attuale gerarchia – questo curioso articolo di Sante Cavalleri sulla situazione di Bose (titolo originale: A Bose una miscela di indottrinamento orwelliano e violazione delle coscienze). Da parte nostra, ovviamente, riteniamo ugualmente dannose tanto l’impostazione di Bianchi quanto quella dei suoi successori. Sempre di disastroso modernismo si tratta, ora con frutti ben riconoscibili. Del resto, il tracollo di Bose sembra paragonabile all’implosione di quegli orrendi casermoni dei paesi dell’ex blocco sovietico: vecchi, inutili orpelli di un passato vecchiotto, senza essere eterno. Quanto al giudizio espresso nel pezzo sulla “Santa Inquisizione”, ancora una volta ripetiamo che fu una grande e benemerita istituzione (vedere apposita sezione in RS-Encyclopædia), similmente non possiamo condividere i giudizi contro la cosiddetta “guarigione dall’omosessualità”. Grassettature di Radio Spada.


Mentre Fratel Enzo Bianchi si appresta a trasferirsi anche dall’eremo dove si era autorecluso in obbedienza all’ingiusta disposizione avuta, in questi giorni sta avendo luogo a Bose una miscela di indottrinamento orwelliano e violazione delle coscienze. Per decisione unilaterale del delegato pontificio padre Amedeo Cencini, infatti, tutti i fratelli e le sorelle di Bose si devono sottoporre obbligatoriamente a “colloqui di riconciliazione” con due suoi amici psicoanalisti, che piuttosto incredibilmente, visti i principi etici della loro professione, si sono prestati al gioco.

Prende così una piega ancora più sinistra una vicenda molto dolorosa e complicata, sorta in seno alla comunità di Bose ma che tuttavia, con la nomina di Cencini a delegato plenipotenziario della Santa Sede, lungi dall’avviarsi a soluzione ha visto fin dall’inizio prevalere irrigidimenti, delazioni, processi sommari, giudizi inappellabili, in uno stile pienamente conforme a quello della “Santa Inquisizione” e lontano anni luce dai principi della giustizia civile e penale, nonché da quelli del dialogo umano ed evangelico.

Padre Cencini ha rifiutato sistematicamente qualsiasi aiuto gli venisse offerto dall’esterno, anche da vescovi, nel nome della “missione per conto di Dio e della Chiesa” di cui si è sentito investito, e ha pensato, dopo aver trascorso una manciata di giorni tra i monaci e le monache di Bose (perché la “visita canonica” da lui guidata non è affatto durata un mese, come è stato scritto), di avere capito tutto, scegliendo di sposare pienamente una versione unilaterale dei fatti in un palese contesto di spaccatura, senza tenere in alcun conto qualsiasi voce alternativa o più neutrale.

A questo è seguito il tentativo orwelliano di imporre ripetutamente una presunta “voce della comunità”, tramite comunicati e prese di posizione mai discussi nel capitolo di Bose, che hanno fatto soffrire in maniera indicibile non solo i 4 membri allontanati a fine maggio, ma almeno una dozzina di coloro che sono rimasti a Bose pregando invano per un vero dialogo e un vero confronto.

L’ultimo tassello, che si sta vivendo in questi giorni, è stato giudicato da tutti gli psicoanalisti che abbiamo interpellato, “incredibile”. Non sono mancate anche altre domande da parte dei professionisti più accreditati: come è possibile affidare nell’anno 2020 un incarico così delicato a un personaggio così inadeguato, la cui pratica e conoscenza psicoanalitiche sono considerate del tutto dilettantistiche dalla stragrande maggioranza dei suoi “colleghi” più competenti, sia credenti che non credenti? Come permettere che questioni di governo siano mescolate a interventi sul foro interno delle persone? E come affidare l’interazione con le coscienze a chi ha sostenuto anche per iscritto, senza mai smentirlo, teorie come la possibile “guarigione dall’omosessualità”?

Qualcuno ha spiegato a Papa Francesco cosa sta accadendo? Perché, ne siamo certi, il Papa, preso atto della piega assurda che hanno preso gli eventi, avrà certamente il coraggio evangelico di riavvolgere il nastro e inviare un mediatore umile e serio, veramente votato a costruire e non a distruggere e a invadere le coscienze.


Immagine in evidenza: GianMarcoBose / CC BY-SA (Interno della chiesa del monastero di Bose. Fratelli e sorelle pregano gi uni di frote alle altre.)