Nota di Radio Spada: continua questa rubrica tenuta da un cattolico integrale veneto e dedicata a temi di dottrina ed attualità, affrontati con piglio fortemente polemico. Avrà cadenza (quando possibile) periodica e verrà pubblicata sempre durante il fine settimana. Buona lettura! (Piergiorgio Seveso, Presidente SQE di Radio Spada nel centocinquantesimo anniversario dell’occupazione sacrilega di Roma)
Mentre tutti i media ufficiali in Italia ed in molti paesi europei hanno ricominciato a battere il tamburo dei contagi da coronavirus che sarebbero in vertiginoso aumento in molti si domandano se con l’autunno non ci sarà un nuovo periodo di chiusura totale della maggioranza delle attività economiche e sociali (abbiate pazienza ma il termine lockdown mi va proprio di traverso).
Ciò avrebbe un impatto catastrofico sulla vita di molte persone, di molti lavoratori, famiglie e singoli e come già sta succedendo porterebbe ad un’ulteriore crescita dei suicidi nella popolazione europea.
Paradossalmente, in varie zone d’Europa, Italia compresa, l’accresciuto controllo dello stato e delle sue forze dell’ordine (o del disordine come le definimmo in un precedente articolo) sull’operato dei cittadini onesti si è accompagnato ad una crescita di atti di violenze e delle attività di gangs criminali, basti pensare agli scontri a colpi di armi da fuoco tra bande di delinquenti marocchini e ceceni fin nel centro della città francese di Digione.
La Francia è stata colpita come non mai da aggressioni e omicidii, attacchi blasfemi e sacrileghi a chiese e cimiteri, devastazioni di ogni genere e vandalismi. Secondo il saggista svizzero Eric Werner, intervistato da un’associazione studentesca francese1 questi eventi tendono a moltiplicarsi e sempre più spesso abbiamo sommosse che durano diversi giorni pur non essendoci ancora stata una vera e propria insurrezione.
Tutto ciò procede di pari passo con l’assenza più completa di una risposta di polizia che produce un senso di impunità nei criminali i quali si mostrano sempre più agguerriti e intraprendenti.
Ciò detto Werner ritiene che i cittadini siano in guerra perché la politica si serve della criminalità come arma per conseguire i propri obiettivi, non agendo per porre fine a questo stato di cose pur essendo consapevole della gravità della situazione. Del resto è lo stato stesso ad esserne all’origine.
Da tempo è dunque venuto meno il patto sociale tra Stato e cittadini perché lo stato non protegge più le persone. In tale frangente il cittadino recupera automaticamente il diritto all’autodifesa. Scegliendo di difendersi in una situazione in cui la protezione dello stato è assente, il cittadino non ha contro di sé soltanto l’aggressore ma anche lo stato stesso che direttamente o indirettamente protegge il criminale e che fa il possibile per impedire che la vittima eserciti il sacrosanto diritto (che è anche un dovere quando si ha su di sé la responsabilità dei propri cari e di altre vite) all’autodifesa. Basti pensare alla magistratura italiana che spesso colpisce con inesorabile accanimento chi si difende contro furti ed ogni genere di crimine.
Per Werner lo stato è dunque al giorno d’oggi il nemico principale del cittadino ed il principale ostacolo nella sua vita E’ uno stato che spesso non esita ad attaccare con veemenza le persone oneste, come mostrano certe misure e gratuiti atti di violenza polizieschi per una mascherina non indossata anche in Italia mentre lo stesso stato lascia in balìa i cittadini di pericolosi delinquenti contro cui non fa nulla, anzi punisce i cittadini in caso di reazione. Eventi che provano tutto ciò accadono quotidianamente.2
Diversi spunti per parlare di questo tema ce li fornisce anche don Curzio Nitoglia (non si intenda questa citazione come un sostegno indiretto alle sue posizioni sull’attuale autorità ecclesiastica).
In un suo interessante articolo3, il presbitero, partendo dall’insegnamento di San Tommaso d’Aquino ci ricorda che il tiranno non governa per il bene comune ma agisce per l’interesse proprio e nel caso italiano (ma potrebbe essere lo stesso di tanti paesi europei) facendo leggi contrarie alla legge naturale e divina, “si veda il caso della “legge 194” sulla legalità dell’aborto (anno 1978), sull’educazione sessuale ai bambini di 4 anni; sui TSO, sulle App/immuni, sui 5G, sui vaccini obbligatori veicolanti microchip, sull’abrogazione della Messa domenicale con presenza di fedeli e sull’obbligo di ricevere l’eucarestia sulla mano senza poterla purificare onde non spargere i frammenti dell’ostia consacrata, che contengono la presenza reale di Gesù sacramentato (anno 2020)”. Potremmo aggiungere anche le cosiddette “leggi anti-omofobia” che del resto sono una priorità della UE e di Ursula von der Leyen4, oltre allo sdoganamento della pedofilia e ad ogni genere di ingiustizie. Del resto, vale la pena ricordare come gli odierni stati, che rispondono quasi sempre a forze esterne, si reggano sui quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: l’omicidio volontario (specialmente di innocenti attraverso l’aborto), il peccato impuro contro natura (legiferando contro chi ne sottolinea l’abominio e la gravità), l’oppressione dei poveri (basti pensare all’enorme quantità di lavoratori sfruttati e alla disoccupazione) e il defraudamento della giusta mercede a chi lavora (strangolato da tasse e balzelli di ogni genere).
Come don Curzio ci riporta, secondo la dottrina della Chiesa e secondo ciò che insegna San Tommaso la resistenza attiva e passiva sono lecite e doverose di fronte a leggi inique e in alcuni casi è lecito pure il tirannicidio sebbene sia pericolosa l’uccisione privata del tiranno in quanto i malvagi potrebbe sentirsi legittimati ad uccidere i governanti giusti ma severi.
La resistenza armata è pertanto lecita a determinate condizioni: “1°) se la tirannia è costante (nel caso nostro continua dal 1978 e peggiora sempre di più specialmente dall’inizio del 2020); 2°) se è manifesta o giudicata tale dalla sanior pars” della società (molti magistrati, medici, avvocati, vescovi, sacerdoti, generali, virologi, scienziati… si sono espressi pubblicamente in questo senso); 3°) se le probabilità di successo sono numerose (questo nel nostro caso attuale non lo si può sapere, anzi sembrerebbe difficile ottenerlo…); 4°) se la situazione successiva non è peggiore dell’anteriore11 (molto probabilmente sarebbe difficile far peggio del governo di Conte/bis eterodiretto da Soros e Bill Gates; tuttavia dato il regime di attuale Mondialismo o Globalizzazione, una singola Nazione non è più padrona del proprio destino). “
Tornando al professor Werner e ai rischi reali di guerra da lui evocati, lo scrittore cita Machiavelli e dice che è la guerra stessa che ci rende atti alla guerra. Non c’è bisogno di essere abili alla guerra per farla in quanto è la guerra stessa che ci educa a ciò, in poche parole si impara facendola. Alla base di tutto c’è un punto di partenza lo scegliere di difendersi e reagire o il restare passivi e non reagire.
Il sottoscritto invita i lettori a continuare una riflessione personale sui diversi punti presi in considerazione in questo articolo e conclude con una sua considerazione: stiamo vivendo in una società, in un mondo che uomini cattivi al servizio del demonio hanno reso un bubbone purulento. Ci sono buoni indizi per ritenere che questo bubbone prima o poi scoppierà malamente. Confidiamo pertanto in Nostro Signore e la Vergine Santissima, Auxilium Christianorum, che daranno ai cristiani i mezzi e la forza per resistere anche a questa prova.
1 https://cocardeetudiante.com/articles/vers-lautodefense-entretien-avec-eric-werner
2 https://www.ilgiornale.it/news/milano/rapina-donna-marocchino-gi-libero-soccorritore-rischia-1890683.html
3 https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2020/07/10/suicidio-tirannicidio-1-specchietto-riassuntivo/
4 https://www.dpa-international.com/topic/von-der-leyen-calls-anti-racist-eu-promoting-lgbt-rights-urn%3Anewsml%3Adpa.com%3A20090101%3A200916-99-587011