Il 1° settembre scorso siamo entrati ufficialmente nel “Giubileo della Terra” o “Tempo del Creato”, una iniziativa, che durerà fino al 4 ottobre, voluta da papa Francesco per celebrare il quinto anniversario della famigerata “Laudato si'” e sensibilizzare sulla tematica ecologica.
Sulla nostra pagina facebook ci siamo divertiti a sbeffeggiare l’iniziativa invero ridicola nella sua apparenza, ma non abbiamo mancato di sottolineare la totale dissonanza dello spirito di queste iniziative, macchiate come s’è visto l’anno scorso anche da culti palesemente idolatrici alla Madre Terra o Pachamama, con la Religione Cattolica.
L’ecologismo di Bergoglio e sodali infatti si configura sempre più con una religione che sostituisce la Natura a Dio, aliena al giusto spirito cattolico di rispetto per il creato, che abusa del Serafico Francesco per ammantare di cristianesimo quello è alla fine altro non è che panteismo.
Sì, panteismo. Lo dimostrò bene a suo tempo un saggio del compianto Professor Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira che sottolineava come l’enciclica Laudato si’ portasse avanti il pensiero del padre gesuita Teilhard de Chardin, citato nel testo con rimandi a precedenti citazioni di Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. Ebbene il Theilard, le cui opere furono colpite da un Monitum del Sant’Offizio come contenenti “gravi errori che offendono la dottrina cattolica” diceva di sé: “Io sono innanzi tutto ed essenzialmente un panteista nato!”.
Un panteista e un modernista, anzi forse l’esemplare più iconico di modernismo. Ecco perché abbiamo scelto di far commentare al nemico numero uno dei modernisti, San Pio X, l’iniziativa ecologica di Francesco. Essa infatti al netto della ridicolaggine effettiva è il prodotto di quella “cloaca di tutte le eresie” che è il modernismo, anzi lo rappresenta nei suoi esiti “finali”.
Scrive infatti il Pontefice nella Pascendi:
L’agnosticismo non costituisce nella dottrina dei modernisti se non la parte negativa; la positiva sta tutta nella immanenza vitale … Quanto poi all’immanenza, non è agevole determinare ciò che per essa intendano i modernisti; giacché diverse sono fra essi le opinioni. Altri la pongono in ciò, che Dio operante sia intimamente presente nell’uomo, più che non sia l’uomo a sé stesso; il che, sanamente inteso, non può riprendersi. Altri pretendono che l’azione divina sia una coll’azione della natura, come di causa prima con quella di causa seconda; e ciò distruggerebbe l’ordine soprannaturale. Altri per ultimo la spiegano in modo da dar sospetto di un senso panteistico; il che, a dir vero, è più coerente col rimanente delle loro dottrine ... al puro panteismo, mena l’altra dottrina dell’immanenza divina. Giacché domandiamo: siffatta immanenza distingue o no Iddio dall’uomo? Se lo distingue, in che differisce adunque cotal dottrina dalla cattolica? o perché mai rigetta quella della esterna rivelazione? Se poi non lo distingue, eccoci di bel nuovo col panteismo. Ma difatto l’immanenza dei modernisti vuole ed ammette che ogni fenomeno di coscienza nasca dall’uomo in quanto uomo. Dunque di legittima conseguenza inferiamo che Dio e l’uomo sono la stessa cosa; e perciò il panteismo“.
E ancora: “Ora, se quasi di un solo sguardo abbracciamo l’intero sistema, niuno si stupirà ove Noi lo definiamo, affermando esser esso la sintesi di tutte le eresie. Certo, se taluno si fosse proposto di concentrare quasi il succo ed il sangue di quanti errori circa la fede furono sinora asseriti, non avrebbe mai potuto riuscire a far meglio di quel che han fatto i modernisti. Questi anzi tanto più oltre si spinsero che, come già osservammo, non pure il cattolicesimo ma ogni qualsiasi religione hanno distrutta. Così si spiegano i plausi dei razionalisti: perciò coloro, che fra i razionalisti parlano più franco ed aperto, si rallegrano di non avere alleati più efficaci dei modernisti”
Meditiamo bene queste parole di quasi 120 anni fa e studiamole per capire il presente e combatterne bene gli errori e orrori.