Le ricette legate a San Michele mi sono particolarmente care, perché è il santo di cui porto il nome.
L’anno scorso per il mio onomastico, che si festeggia il 29 settembre, avevo fatto il dolce di San Michele, una delle torte più buone che io abbia mai mangiato. Quest’anno, invece, vi propongo lo scudo di San Michele, un pane dolce (ma non troppo) tipico di Tirano, in provincia di Sondrio.
Ho scoperto l’esistenza dello scudo di San Michele grazie al libro “Santa Pietanza” di Lydia Capasso e Giovanna Esposito che lo nomina ma non riporta la ricetta, così l’ho cercata in rete e l’ho trovata sul blog lericettedifatamorgana.blogspot.com.
E’ adatto sia per la colazione che per la merenda ed è arricchito di zucchero sulla superficie. La sua particolarità è un fico secco nascosto al suo interno. La sua forma ricorda lo scudo che la statua di San Michele regge nella mano da più di quattrocento anni, dalla sua postazione sopra la cupola della Basilica tiranese. Negli anni passati, questo dolce, prodotto dal terzo sabato di settembre al primo sabato di ottobre, ha avuto un tale successo e così tante richieste che i panettieri del luogo hanno deciso, qualche anno fa, di aumentare il periodo di produzione per cercare di accontentare la clientela.
Questa ricetta è legata alla festa dell’apparizione della Madonna di Tirano a Mario Omodei, avvenuta il 29 settembre del 1504. All’alba, il Beato si stava recando in un suo podere a raccogliere dei fichi, quando venne rapito dagli angeli e portato nel luogo in cui oggi sorge il santuario. Qui la Vergine gli apparve accompagnata, secondo la tradizione, dall’angelo protettore dello stesso Mario e dall’Arcangelo San Michele e gli chiese di edificare in quel luogo una basilica in suo onore. A San Michele sono legate antiche leggende tiranesi ed è considerato il più potente protettore contro il diavolo. Dal 1589 la sua statua svetta sopra la cupola della Basilica della Madonna di Tirano, dando origine a varie leggende: essa è anche una banderuola e può aiutare a fare previsioni meteorologiche (quando volta verso la Svizzera dovrebbe fare bel tempo). Ecco perché il suo scudo diventa un dolce di buon auspicio. Lo scudo è diviso in varie parti e dentro una di esse si nasconde un fico: si dice che chi lo trova sarà toccato dallo sguardo di San Michele.
DOSI: 6 persone
DIFFICOLTA’: Bassa
PREPARAZIONE: 20 minuti
RIPOSO: 2 h
COTTURA: circa 40 minuti
COSTO: Medio
INGREDIENTI:
- 250 g di farina Manitoba
- 400 g di farina 00
- 200 ml di acqua (tiepida)
- 100 ml di latte (tiepido)
- 50 g di zucchero
- 1 cubetto di lievito di birra (25 g)
- 1 fico secco
Per la superficie:
- Latte q.b.
- 2-3 cucchiai di granella di zucchero
PREPARAZIONE:
Per preparare lo scudo di San Michele, per prima cosa nella ciotola della planetaria (ma potete fare questa operazione anche a mano) unite le due farine con lo zucchero e mescolate con la “foglia”.
In un’altra ciotola mettete l’acqua ed il latte tiepidi, sbriciolatevi il lievito e mescolate per farlo sciogliere.
Ora versate il composto nelle farine e lavorate l’impasto. Quando gli ingredienti si saranno amalgamati, sostituite la foglia con il gancio e continuate a lavorare per qualche minuto, fino a quando l’impasto sarà liscio e omogeneo. Poi coprite la ciotola con della pellicola trasparente o con uno strofinaccio e fate lievitare lontano da correnti d’aria (io l’ho messa nel forno spento con la luce accesa) fino al raddoppio (io l’ho lasciato due ore perché nel frattempo sono andata alla ricerca dei fichi secchi che non trovavo ma ci vuole meno tempo).
Passato questo tempo, ricavate dall’impasto 7 pagnotte rotonde cercando di mantenere lo stesso peso e in una di queste inserite il fico secco richiudendola bene.
A questo punto, disponete 6 pagnotte su una teglia ricoperta di carta da forno in modo da formare un disco e mettete l’ultima sopra le altre, al centro, in modo da ricordare la forma di uno scudo.
Poi coprite con uno strofinaccio e lasciate lievitare di nuovo fino al raddoppio.
Trascorso questo tempo, spennellate la superficie con del latte e spolverizzate con 2 o 3 cucchiai di granella di zucchero.
Infine, fate cuocere in forno ventilato preriscaldato a 180° per 35-40 minuti, fino a quando la superficie risulterà dorata. Vi consiglio, comunque, di fare la prova con uno stuzzicadenti per verificare la cottura.
Alla prossima ricetta,