“Con la Nostra apostolica autorità istituiamo la festa di nostro Signore Gesù Cristo Re, stabilendo che sia celebrata in tutte le parti della terra l’ultima domenica di ottobre, cioè la domenica precedente la festa di tutti i Santi. Similmente ordiniamo che in questo medesimo giorno, ogni anno, si rinnovi la consacrazione di tutto il genere umano al Cuore santissimo di Gesù, che il Nostro Predecessore di santa memoria Pio X aveva comandato di ripetere annualmente … La celebrazione di questa festa, che si rinnova ogni anno, sarà anche d’ammonimento per le nazioni che il dovere di venerare pubblicamente Cristo e di prestargli obbedienza riguarda non solo i privati, ma anche i magistrati e i governanti: li richiamerà al pensiero del giudizio finale, nel quale Cristo, scacciato dalla società o anche solo ignorato e disprezzato, vendicherà acerbamente le tante ingiurie ricevute, richiedendo la sua regale dignità che la società intera si uniformi ai divini comandamenti e ai principî cristiani, sia nello stabilire le leggi, sia nell’amministrare la giustizia, sia finalmente nell’informare l’animo dei giovani alla santa dottrina e alla santità dei costumi” (Pio XI, Quas primas, 11 dicembre 1925).
[foto da messainlatino.it]
O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostrati innanzi al Vostro altare. Noi siamo Vostri, e Vostri vogliamo essere; e per vivere a Voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al Vostro Sacratissimo Cuore. Molti, purtroppo, non Vi conobbero mai; molti, disprezzando i Vostri comandamenti, Vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbiate misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attirate al Vostro Sacratissimo Cuore. O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da Voi, ma anche di quei figli prodighi che Vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame. Siate il Re di coloro che vivono nell’inganno e dell’errore, o per discordia da Voi separati; richiamateli al porto della verità, all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore. Siate il Re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al Regno Vostro. Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il Sangue già sopra essi invocato. Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla Vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine. Fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a Lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Così sia.
Segue la recita delle Litanie del Sacro Cuore
INDULGENZE:
1. Cinque anni ogni volta che si recita la formula di consacrazione;
2. Indulgenza plenaria una volta al mese con confessione, comunione e visita a una chiesa, a chi la recita ogni giorno (S. Penit. Ap., 16 Luglio 1926).
3. Sette anni e sette quarantene a chi assiste con cuor contrito alla funzione nella festa di Cristo Re e prega anche a mente del Sommo Pontefice;
4. Indulgenza plenaria a chi la recita, confessato e comunicato, il giorno di Cristo Re (S. Penit. Ap., 15 Febbraio 1927).
5. Nella festa di Cristo Re, indulgenza plenaria per gli iscritto all’Apostolato della Preghiera, se si comunicano, pregano e e visitano una chiesa o cappella dell’Apostolato
, o se non c’è, qualunque chiesa o oratorio pubblico (Pio XI, 13 Marzo 1926, v. Messagg. del S.C., giugno 1926)
NB: L’atto fu scritto da Leone XIII e pubblicato assieme all’enciclica Annum Sacrum del 25 maggio 1899. Pio XI aggiunse la frase: “Siate il Re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al Regno Vostro. Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il Sangue già sopra essi invocato“, che Giovanni XXIII provvide ecumenicamente a cassare nel 1959.